Il turismo di massa a Firenze, la sindaca: “Pressione insostenibile sulla città, ricadute su decoro e sicurezza”
Quando parliamo di turismo di massa, o della sua versione anglofona overtourism, ci riferiamo alla pressione turistica di cui soffrono le grandi città di tutto il mondo, comprese quelle italiane da Milano a Roma, passando per Napoli, Venezia e Firenze. L'estate appena trascorsa ha registrato una serie di moti di protesta in tutta Europa contro l'invasione dei turisti che mettono a dura prova i ritmi e gli equilibri di una città. Si è iniziato a discutere su cos'è diventato il turismo oggi, sul fatto se sia sostenibile o meno, trovandoci impreparati sulle risposte. In Italia le grandi città stanno correndo ai ripari, anche per esplicita richiesta dei residenti, che lamentano un peggioramento della propria qualità di vita proprio in conseguenza della turistificazione della città. Centri storici che si spopolano, quartieri gentrificati e le difficoltà sempre maggiori nel trovare case a prezzi accessibili: queste sono solo alcune delle conseguenze di un problema con tante ricadute diverse. Per questo, negli anni del post pandemia, la giunta comunale di Firenze ha scelto di contrastare il turismo ormai insostenibile che grava sulle dinamiche cittadine: sono stati limitati gli affitti brevi nel centro storico, con una delibera dello scorso luglio; a ottobre è stato firmato lo stop all’apertura di nuovi negozi e ristoranti in centro a partire dal prossimo anno, prima città italiana a farlo.
Infine, pochi giorni fa, è stato annunciato che, dal 2025, in città sarà vietato installare le keybox di Airbnb o altre piattaforme all'ingresso dei palazzi del centro storico, ufficialmente area Unesco. Ma in che modo l'overtourism è così dannoso? A spiegarlo sono i numeri: il 95% delle presenze turistiche a Firenze, per esempio, si concentra in 5 chilometri quadrati, quelli del centro storico. Questo genera una pressione enorme, insostenibile. A Fanpage.it la sindaca Sara Funaro racconta come una delle città italiane più visitate sta cercando di trovare un equilibrio tra profitto e vivibilità.
Come si prova a contrastare il turismo di massa in Italia
Negli ultimi mesi Firenze ha preso importanti provvedimenti in termini di lotta al turismo di massa. Una serie di decisioni significative a livello amministrativo, soprattutto se si pensa che l'indotto del turismo è uno dei più remunerativi per la città. "Il Comune di Firenze è parte attiva in molti network italiani ed europei per confrontarsi sulle altre città sulle sfide emergenti e fare squadra. Penso alla rete di Eurocities dove è possibile confrontarsi anche su queste tematiche. È urgente lavorare su un modello di turismo che sia sempre più sostenibile. Ne va della vivibilità della nostra come di tutte le città", ha dichiarato la sindaca di Firenze Funaro a Fanpage.it. Proprio pochi giorni fa la città ha ospitato il G7 del turismo a pochi giorni dall'approvazione di un piano in dieci punti denominato "Turismo sostenibile & città vivibile”, un'ulteriore passo in avanti per contrastare abitudini non più sostenibili per la città.
Quando si potranno vedere i risultati di questi provvedimenti, in termini di numeri e di un miglioramento della qualità della vita in città?
"Abbiamo introdotto uno stop agli affitti brevi nel centro storico Unesco attraverso una variante al piano operativo comunale che è il principale strumento urbanistico che abbiamo a disposizione. Per avere presto risultati concreti dovremmo avere a nostra disposizione anche strumenti normativi nazionali, come esistono, ad esempio, in altre città europee ma che ha anche Venezia. E infatti in occasione del G7 sul Turismo ho ricordato come per Firenze ci sia bisogno di una legge speciale come quella che ha Venezia. Solo avendo a disposizione delle regole chiare per disciplinare il sistema delle locazioni è possibile mettere in argine a questa escalation".
Da dove viene questa spinta al cambiamento: è una necessità che parte dal basso, dai cittadini, oppure è un investimento delle Amministrazioni locali per un futuro più sostenibile?
"Siamo stati la prima città ad adottare un regolamento che ha limitato le aperture di nuovi esercizi di somministrazione e commercio alimentare nell’area del centro storico Unesco, adesso siamo i primi in Italia ad aver esteso queste misure fuori dall’area Unesco, con l’allargamento dei divieti a 42 strade e piazze cittadine, dentro e fuori dal centro storico. Sicuramente in questo modo vogliamo dare una risposta a bisogni dei cittadini, che vivono sulla loro pelle il ruolo fondamentale dei negozi di prossimità che in questo modo vogliamo andare a tutelare. È anche un investimento su un futuro più sostenibile nonché una misura che punta anche a non snaturare i centri storici e a mantenere la loro identità", precisa Funaro a Fanpage.it.
Come Milano, anche Firenze ha vietato l'affissione delle keybox dal 2025, pensate che influirà solo sul decoro o anche nel rallentare il proliferare di ulteriori affitti brevi?
"È una questione che ha forti ricadute in termini di decoro ma anche di sicurezza. È solo uno dei 10 punti per il turismo sostenibile che abbiamo messo in campo come amministrazione, a cui si aggiungono limiti per i veicoli atipici per i servizi turistici (le cosiddette golf car per esempio), campagne di sensibilizzazione per il rispetto di Firenze, anche con la collaborazione delle principali piattaforme turistiche".
Spesso si parla di turismo di massa e di spopolamento del centro storico che distruggono l'equilibrio di città: ma cosa significa in termini di numeri?
"I numeri che riguardano Firenze in termini di presenze sono importanti, 10,5 milioni nel 2023 e 15 milioni quelli stimati per il 2024 (Firenze attualmente accoglie 360mila residenti, ndr). Ma quello che è più impressionante e impattante per la nostra città è che il 95% dei flussi si concentrano nei 5 chilometri quadrati del centro storico. Una pressione che troppo spesso si rivela insostenibile e che dobbiamo provare a contrastare con azioni concrete per delocalizzare i flussi".