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Il monumento da visitare nel 2025 non è a Roma né a Venezia ed è appena stato restaurato

Dopo un anno, è stato completato il restauro della Cattedrale di Monreale: ora che è stata di nuovo messa a nuovo può riaprire le sue porte.
A cura di Giusy Dente
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Cattedrale di Monreale, famosa per i ricchi mosaici bizantini che decorano l'interno. Patrimonio mondiale dell'UNESCO. (Sicilia, Italia)
Cattedrale di Monreale, famosa per i ricchi mosaici bizantini che decorano l'interno. Patrimonio mondiale dell'UNESCO. (Sicilia, Italia)

L'Italia possiede un patrimonio artistico che il mondo intero ci invidia: i turisti amano perdersi tra le bellezze del Paese, scoprirne i tesori, da quelli di chiara fama a quelli meno famosi, ma ugualmente meritevoli di nota. È questo il caso di un gioiello dell'arte italiana poco noto, che nel 2025 potrebbe godere di un particolare successo.

Dove andare nel 2025

In Sicilia, in provincia di Palermo, si trova un gioiello dell'arte italiana: il Duomo di Monreale. Costruito nel XII secolo durante la dominazione normanna, vanta la presenza di mosaici in stile bizantino, i più grandi d'Italia, secondi al mondo solo a quelli della Basilica di Santa Sofia a Istanbul. Non a caso, il sito è stato dichiarato Patrimonio UNESCO dell'Umanità. Di recente è stato sottoposto a un notevole restauro che lo ha riportato al suo antico splendore, a distanza di
oltre 40 anni dall'ultima volta. I lavori, durati un anno, sono finiti: è stato montato il labirinto di impalcature installate sull'altare e sul transetto.

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Gli interventi hanno rimosso uno spesso strato di polvere che si era accumulato sui mosaici nel corso degli anni, che impedivano agli oltre due chili di oro di risplendere. Inoltre sono state riparate le piastrelle che avevano perso lo smalto e quelle che rischiavano di staccarli dal muro, che sono state messe in sicurezza. È stato anche migliorato il sistema di illuminazione, per valorizzare i mosaici e l'interno.

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Intervistato dalla BBC, padre Nicola Gaglio, che è sacerdote presso il Duomo da 17 anni, ha raccontato di aver supervisionato personalmente l'avanzamento dei lavori: "A volte si sono verificati dei problemi imprevisti e hanno dovuto sospendere le operazioni mentre si trovava una soluzione. Per esempio, quando sono arrivati ​​al soffitto, si sono resi conto che in passato era stato ricoperto da uno strato di vernice che era diventato giallognolo. Hanno dovuto staccarlo, letteralmente, come una pellicola trasparente". Questa prima tranche di lavori è costata 1,1 milioni di euro. Una seconda, incentrata sulla navata centrale, è in fase di progettazione.

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