Il faro dell’isola di Salina diventa un relais di lusso per dormire tra vigneti e panorami da sogno
La Sicilia è da sempre una delle regioni italiane più amate per le vacanze estive. Mare cristallino, lunghe spiagge da sogno e prelibatezze culinarie da leccarsi i baffi: questi sono solo alcuni dei dettagli che rendono unici i viaggi in questi luoghi del sud Italia. Spesso, però, in alta stagione vengono letteralmente invasi dai turisti ed è difficile godersi i momenti di relax, staccando davvero la spina dal comune stress quotidiano. Per tutti coloro che vanno alla ricerca di un'esperienza unica e tranquilla sull'isola è arrivata però la soluzione ideale: dormire in un antico faro sull'isola di Salina, nelle Eolie, circondati solo da vigneti di malvasia e luce mediterranea.
Capofaro è patrimonio UNESCO
Se fino a qualche tempo fa i fari dei paesini di mare venivano riservati solo ed esclusivamente ai guardiani, ora le cose stanno cambiando: complice la tecnologia che non rende più indispensabile la presenza di un lavoratore "umano", le strutture si stanno trasformando in location uniche e suggestive.
È il caso dell'antico complesso di Capofaro, il faro dell'Isola di Salina, patrimonio UNESCO e riserva naturale dal 1981, di recente completamente restaurato da MAB Arquitectura (anche se continua a essere lo stesso in attività). Il risultato? Un elegante relais di 6 stanze, tutte silenziose, appartate, con giardino privato e vista sul mare. Si tratta di un vero e proprio paradiso di relax, un'estensione del Capofaro Locanda & Malvasia, l'antico borgo di pescatori diventato un wine resort grazie ai 4,5 ettari di vigna dalla famiglia Tasca D’Almerita.
Chi ha ristrutturato il faro di Salina
Per la ristrutturazione degli ambienti sia esterni che interni del faro di Salina gli architetti di MAB Arquitectura hanno deciso di recuperare e conservare alcuni dettagli simbolo della tradizione siciliana, dai soffitti con le volte a botte alla scala a spirale che conduceva alla Lanterna. Muretti a secco, vialetti in brecciolino vulcanico, piante di cappero, mirto, ginestra, lavanda: tutto è un richiamo all'iconicità del territorio.
I tessuti, gli arredi e tutto l'interior design si rifanno al mood sobrio e funzionale dell'architettura eoliana, così che ogni ambiente sia essenziale e semplice ma allo stesso tempo elegante. La palette di colori richiama i colori della natura e della terra circostante, dal marrone al sabbia ma con qualche tocco di blu mare. Di fronte una tale valorizzazione di un luogo passato tanto affascinante, non sorprende che il progetto di Capofaro di MAB Arquitectura abbia vinto la menzione del premio In/Arch 2023 per la categoria Riuso/Restauro.