Dov’è stata girata Makari 3: le location della serie Rai ambientata in Sicilia
Domenica 18 febbraio andrà in onda su Rai 1 Makari 3, terza stagione della fiction con Claudio Gioè che interpreta il giornalista e scrittore Saverio Lamanna. La serie, tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri, segue le indagini di Lamanna, ambientate nel piccolo borgo di pescatori di Macari, che dà il nome all'omonimo golfo, a pochi chilometri da San Vito Lo Capo. La fiction in quattro episodi è girata interamente in Sicilia, soprattutto nella provincia di Trapani.
Le location di Macari 3
Le indagini e le storie legate a Saverio Lamanna ruotano intorno al paese di Macari, che si trova in Sicilia, in provincia di Trapani. Il paese, noto per il suo mare cristallino e per l'ampia spiaggia dell'omonimo golfo, conta circa 450 abitanti e ha come sfondo il monte Cofano. Come nelle precedenti stagioni di Màkari, alcune scene sono state ambientate a Castellammare del Golfo, paese anche questo in provincia di Trapani. In Makari 3 non mancano le bellissime spiagge della Sicilia come quella del Bue Marino, dell'Isulidda e la Baia Santa Margherita.
Il Bue Marino a Favignana
Il Bue Marino è una spiaggia davvero particolare di Favignana. Si chiama così per via delle foche che la popolavano fino agli anni Settanta, soprattutto la foca monaca. Quella che oggi è una caletta affollatissima un tempo era una cava di tufo, cosa che si può dedurre dal colore delle pareti in pietra. Il materiale raccolto a Favignana serviva poi per costruire diversi edifici sia in Sicilia che in Tunisia: infatti, i lavoratori che si trovavano su piccole barche in legno circondavano la costa per caricare le pietre estratte sull'isola.
La puntata girata a Gibellina
Stando a quanto riportato da un sito di news locale, una delle puntate dovrebbe essere girata a Gibellina, piccolo comune sempre in provincia di Trapani. Dopo il terremoto del 1968, la decisione delle autorità locali fu di ricostruire la città a venti km da dove si trovava inizialmente. Il nuovo territorio si trovava nel comune di Salemi.
Questo paese di poco meno di 4mila abitanti è noto per via degli artisti accorsi per volere dell'ex sindaco Ludovico Corrao che volle dare alla città un nuovo volto, più umano e sentito. Tra i più rilevanti troviamo lo scrittore Leonardo Sciascia e Alberto Burri, che non volle portare una sua opera nella città ma che ne edificò lì una nuova. Questa prende il nome di Cretto di Burri o Grande Cretto. Si tratta di un grande dedalo che sorge dove si trovava la vecchia città di Gibellina e che ha l'obiettivo di ripercorrere le strade: i blocchi che Burri ha fatto erigere sono composti dalle macerie dei vecchi edifici.
Le scene girate alla Riserva naturale dello Zingaro
Sempre sulla costa occidentale della Sicilia, nella serie di Rai 1 non mancano anche location da sogno come la splendida Riserva naturale dello Zingaro, la prima riserva della Sicilia, abitata fino agli anni Sessanta da una famiglia di contadini. Tra le mete più visitate della Sicilia che ritroviamo in Makari 3, c'è anche la tonnara di Scopello, che si è trasformata nella location del ristorante dove lavora Suleima (Ester Pantano).
La tonnara di Favignana in Makari 3
Tra le location usate nelle tre stagioni di Makari troviamo anche le tonnare di Favignana. La tonnara, utilizzata anche per le riprese de I leoni di Sicilia, è ufficialmente noto anche come l'ex stabilimento della Famiglia Florio, acquistato nel 1841. Crollato l'impero dei Florio, a inizio Novecento, lo stabilimento divenne di proprietà delle aziende statali dell'IRI, ma negli anni Ottanta tornò nuovamente in mano a un imprenditore privato. Oggi al suo interno troviamo una serie di musei dedicati alla lavorazione del tonno e alla storia della tonnara.
Makari 3 a Mondello
Tra le località utilizzate nel corso delle tre stagioni troviamo anche Palermo. Nel capoluogo siciliano, una delle location utilizzata per le riprese della serie Rai è il quartiere di Mondello, soprattutto le strade e i viali che costeggiano e si affacciano sul lungomare, come viale Regina Elena e viale Principessa Giovanna. Questo quartiere è stato unito al borgo di Partanna, dando vita al nome attuale, Partanna-Mondello. Partanna prende il nome dai nobili della zona, che nel corso del Settecento divennero proprietari dell'attuale territorio dove sorge il quartiere. Per quanto riguarda il significato di Mondello: per molti si tratta di una parola che proviene dall'arabo che significa palude. Durante il dominio islamico, infatti, la zona era caratterizzata da un generale pantano, provocato dallo sfruttamento del territorio da parte dei romani.