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Natale 2023

Come si festeggia il Natale in Italia, le tradizioni più belle e le usanze tipiche da Nord a Sud

Dalla Sfilata dei Krampus in Trentino alla Festa del Ceppo in Toscana fino all’intramontabile vischio: da nord a sud Italia ogni regione ha le sue tradizioni natalizie.
A cura di Giusy Dente
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Il Natale è una festività molto sentita nel nostro Paese e da nord a sud, ogni regione d'Italia ha le sue tradizioni che vengono rispettate di anno in anno. Grandi e piccini, tutti adorano l'atmosfera natalizia, in cui più che mai ci si riunisce con i propri cari per circondarsi d'amore e calore. I modi per festeggiare sono tanti e tutti diversi, tra celebrazioni religiose (la messa di mezzanotte, quella della Natività) e non. Innumerevoli sono poi le unicità culinarie che caratterizzano le regioni, ciascuna coi propri piatti tipici che non possono mancare sulle tavole.

Cosa si fa in Lombardia col panettone che avanza

Panettone o pandoro? In Lombardia non c'è eccezione che tenga: il dolce tipico è il panettone, ormai diffusissimo in tutta Italia. A Mialno e dintorni, però, questo dolce è legato anche a un'altra festività. È usanza, nelle case, conservare una fetta del panettone mangiato durante il pranzo del 25 dicembre, per consumarlo (quando è ormai raffermo e a digiuno) il 3 febbraio, festa di san Biagio. È un gesto di buon auspicio, per tenere lontani i malanni di stagione.

Santa Lucia porta i doni in Veneto

La tradizione legata a Santa Lucia non riguarda tutta Italia, ma solo poche regioni del settentrione, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto in particolare. Qui, i bambini non aspettano Babbo Natale il 25 dicembre. Aspettano invece che la santa porti loro dei doni, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre. Santa Lucia fa il giro delle case con un carretto e con il suo fidato aiutante asinello. È una tradizione molto sentita e che viene presa molto sul serio, ogni rituale viene scrupolosamente rispettato come un copione: i bimbi scrivono una letterina alla Santa, poi bisogna lasciarle qualcosa da mangiare in vista e bisogna rigorosamente mettersi a letto. Se non si dorme, la Santa non arriva. I regali vengono scartati la mattina seguente e spesso per raggiungerli, i piccoli devono seguire una sorta di "sentiero" costruito con le caramelle.

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La Corona dell'Avvento in Trentino Alto Adige

In Trentino Alto Adige, tutte le famiglie seguono scrupolosamente un rituale irrinunciabile. In ogni casa, è tradizione realizzare una Corona dell'Avvento intrecciando nastri di seta rossa e rami di abete. Ogni corona ha quattro candele, che servono a scandire il passare del tempo fino al 25 dicembre. Ne viene accesa una in ogni domenica precedente: è un modo per aspettare il Natale insieme.

Chi è Gelindo, a cui il Piemonte dedica una sfilata

In Piemonte, i piemontesi sono molto affezionati a una figura natalizia: Gelindo. Questo personaggio non è presente nelle altre regioni, ma qui è impossibile non conoscerlo. Secondo la leggenda, Gelindo fu il primo pastore a giungere alla capanna della natività, per omaggiare il bambino Gesù appena venuto al mondo. In suo onore viene organizzata una sfilata.

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Nel Lazio resiste la tradizione del presepe vivente

Greccio (Comune in provincia di Rieti, nel Lazio) è chiamato "la città del presepe". Greccio, infatti, è famosa perché ha ospitato il primissimo presepe vivente della storia, realizzato nel 1223 da San Francesco d'Assisi. Da allora ogni anno la tradizione vuole che venga realizzato ancora. La rappresentazione in costume è molto sentita dalla popolazione e a differenza di quella che viene fatta in altre parti d'Italia, qui assume proprio la forma di una rievocazione storica, che racconta la storia del presepe e del santo.

In Toscana brucia il ciocco

Il ciocco è un grosso ceppo di legno, protagonista in Toscana della tradizione locale nota come Festa del Ceppo. La cerimonia è particolarmente viva soprattutto in provincia di Arezzo. Le famiglie sono solite mettere a bruciare nel camino di casa un grosso tronco, lasciato consumare fino all'Epifania. Ciò che resta, viene poi conservato per tutto l'anno nuovo come buon augurio.

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Perché ci si bacia sotto al vischio in Italia e nel mondo

Il vischio è un simbolo natalizio per eccellenza e una delle tradizioni italiane è il classico bacio sotto il vischio che si scambiano gli innamorati. Questo gesto simbolico sarebbe un modo per allontanare la sfortuna, per augurare alla coppia ogni bene e tenere lontani i problemi. È un rito diffuso anche altrove: Francia, Scandinavia. Qui, in particolare, la leggenda racconta della morte della divinità norvegese Balder, trafitto da una freccia. Sua madre, per il dolore, cadde in un lungo e inconsolabile pianto. Le sue lacrime a contatto con l'arma, una freccia fatta con rami di vischio, divennero bacche di colore bianco e Balder tornò in vita.

Che cos'è la sfilata dei Krampus in Trentino

Tra novembre e dicembre, è possibile imbattersi tra i mercatini natalizi del Trentino Alto Adige in strane mostruose creature. Si tratta dei Krampus. La sfilata più importante si tiene ogni anno alla vigilia di San Nicolò (6 dicembre), quando i Krampus marciano per le strade delle città al fianco del Santo che porta regalini a tutti i bimbi. Il travestimento tradizionale prevede lunghe corna, maschera da demone, denti appuntini e un mantello di pelliccia. La manifestazione più antica è quella di Dobbiaco in Val Pusteria. Secondo la leggenda, anticamente i giovani dei villaggi adoperavano questo spaventoso travestimento nei periodi di carestia. Si recavano nei villaggi vicini, per rubare le provviste alimentari altrui e sfamare i propri cari.

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