Come sarà viaggiare nell’estate 2025: le previsioni degli esperti
Il settore travel è tornato ai grandi numeri pre-Covid e gli effetti sono evidenti, anche se non sempre desiderabili. Il 2024, ad esempio, è stato l'anno dell'overtourism, il preoccupante fenomeno che vede protagoniste città d'arte, località balneari e location iconiche, prese letteralmente d'assalto dai turisti. La cosa non solo rischia di rovinare l'esperienza del viaggio tra folle eccessive e prezzi alle stelle ma ha un forte impatto negativo anche sulla vita dei residenti, costretti spesso a non poter neppure uscire di casa per non rimanere "imbottigliati" nel traffico pedonale. Certo, sono stati presi dei provvedimenti drastici per contrastare il fenomeno ma le previsioni sembrano parlare chiaro sulla questione: ecco come sarà l'estate 2025.
I provvedimenti messi in atto per contrastare l'overtourism
Ticket di ingresso per visitare il centro storico, divieti sulle navi da crociera, limiti sulla costruzione di nuovi hotel e sugli affitti delle case vacanze: questi sono solo alcuni dei provvedimenti messi in atto nell'ultimo anno per contrastare l'overtourism. Nonostante ciò, i numeri del turismo internazionale non accennano a diminuire, anzi, pare che il sovra-flusso turistico sia destinato a rimanere una vera e propria sfida per le mete più gettonate del momento anche durante la prossima estate. "Ci sono alcune cose positive accadute nell'ultimo anno ma, vista la grande domanda, penso che nel 2025 molti di questi luoghi popolari dovranno affrontare ancora le stesse sfide", ha spiegato Audrey Scott di Uncornered Market , una società di consulenza per il turismo sostenibile con sede a Berlino. Secondo Paula Vlamings di Tourism Cares, un'organizzazione non-profit che promuove il turismo sostenibile, l'intero settore avrebbe bisogno di essere più proattivo, così da dare vita a delle strategie sostenibili per il futuro.
Cosa aspettarsi dall'estate 2025
Come fare per affrontare l'overtoursm previsto per l'estate 2025? Naturalmente non bisogna aspettarsi dei cambiamenti drastici a livello organizzativo (ad esempio nel settore trasporti), visto che pochi mesi non bastano per aumentare le risorse disponibili. Le mete turistiche più richieste dovrebbero modificare le loro strategie di marketing, evitando di investire i loro fondi in pubblicità per attirare visitatori. Al contrario, invece, andrebbero attuati dei provvedimenti per provare a gestire in modo migliore la folla di turisti e le esigenze dei residenti. Dare maggiori info online, così che i viaggiatori possano organizzarsi prima di dare il via alla vacanza, favorire la diffusione dei trasporti sostenibili con delle offerte, proporre particolari sconti "fuori stagione" e sponsorizzare cittadine meno conosciute ma vicine ai principali luoghi di interesse: queste sono delle possibili soluzioni da mettere in atto per far sì che l'overtourism non rappresenti più un problema tanto invadente e paralizzante.