Com’è fatta la nuova Notre Dame: gli interni della cattedrale restaurata dopo l’incendio
Notre Dame è pronta a riaprire le sue porte: la cattedrale è stata chiusa al pubblico negli ultimi cinque anni, sottoposta a un grandioso lavoro di restauro. Un terribile incendio, il 15 aprile 2019, ne aveva distrutto il tetto e l'iconica guglia, da qui la necessità di chiudere la Chiesa per riportarla al suo originale splendore. In attesa di capire se contestualmente all'apertura verrà anche introdotto un biglietto d'ingresso a pagamento (pari a 5 euro), è stato già predisposto un programma di festeggiamenti, per celebrare degnamente la riconsegna ai francesi di questo capolavoro dell'architettura. Intanto il 15 novembre è stata ricollocata al suo posto la statua della Vergine col Bambino. Si svolgerà una cerimonia ufficiale di inaugurazione il 7 dicembre, con tanto di messa pubblica, poi l'8 dicembre è prevista la vera e propria apertura al pubblico. Solo l'accesso alle torri di Notre Dame sarà ancora proibito fino a nuovo avviso. Si andrà avanti con gli eventi celebrativi fino all'estate del prossimo anno.
Com'è la cattedrale dopo il restauro
Elon Musk ha condiviso su X un video che mostra l'interno della cattedrale di Parigi dopo il lungo lavoro di restauro reso necessario dal terribile incendio del 2019. Il restauro è stato supervisionato dall'architetto Philippe Villeneuve e ha collaborato anche l'architetto italiano Carlo Blasi. Tutto è stato eseguito osservando rigorose misure di sicurezza, per evitare un nuovo incidente. Il progetto si è concentrato sul massimo rispetto del progetto dell'architetto di Eugène Viollet-le-Duc, che restaurò l'edificio medievale nell'Ottocento: si è rimasti fedeli a quel modello. Unica "concessione" moderna: la protezione antincendio con telecamere a infrarossi, barriere tagliafuoco e getti d'acqua, così che non si possa verificare ancora il disastro del 2019. Se mai dovesse scoppiare un incendio, si attiverà un impianto sprinkler per domare le fiamme in attesa dell'arrivo dei pompieri. Oltre alla ricostruzione della cattedrale, è stato necessario restaurare anche molte opere d'arte, manufatti ed elementi decorativi importanti.
La cattedrale ne possiede alcuni di inestimabile valore: i suoi famosi gargoyle, la vetrata South Rose, il grande organo di 8.000 canne, reliquie cristiane, una Madonna col Bambino del XIV secolo, le campane in bronzo, le vetrate, la corona di spine (quella che fu poggiata sulla testa di Gesù prima della crocifissione). Dopo la rimozione dei detriti, le parti danneggiate della cattedrale sono state lentamente ricostruite utilizzando materiali e tecniche tradizionali. In particolare, le travi del tetto del XIII secolo sono state replicate utilizzando legno di quercia tagliato a mano. Pareti, vetrate, dipinti e sculture sono stati puliti e restaurati, tutti insieme: è stata la prima volta dal XIX secolo. L'iconico gallo in ottone dorato (simbolo dell'identità francese, di speranza e risurrezione) che svettava sulla cima fu ritrovato accartocciato tra le macerie, dopo le fiamme. È stato sostituito con una scultura ricoperta d'oro: contiene al suo interno le reliquie di due santi parigini e una pergamena con i nomi dei 2.000 restauratori coinvolti nei lavori. L'uccello ha le ali a forma di fiamma, riferimento alla cattedrale che risorge dalle ceneri. L'originale, invece, sarà esposto come memoriale di quella fatidica e drammatica notte.
Gli interni di Notre Dame
All'interno della cattedrale ci sarà un nuovo senso di circolazione: i visitatori si muoveranno da nord a sud, attraversando un info point e una boutique, allestiti nel colonnato. Sono previste millecinquecento sedute in rovere massiccio, prodotte nelle Lande, posizionate sul pavimento a scacchi bianchi e neri visibili anche nel video di Elon Musk. Entrando dal sagrato, si vede un asse centrale con arredi in bronzo marrone, una parete reliquiaria in legno e un'aureola di vetro dorato. Qui è posizionata la corona di spine di Cristo, che nell'incendio non ha riportato danni. I muri di pietra della cattedrale sono chiari, così da inondare lo spazio di ancora più luce.
La polemica sulle vetrate
Le vetrate sono quelle originali, commissionate dagli architetti francesi Eugène Viollet-le-Duc e Jean-Baptiste Lassus, che non sono state danneggiate dall'incendio. Nonostante ciò, il Presidente francese Emmanuel Macron ha intenzione di sostituire sei delle sette finestre situate nella navata laterale sud della cattedrale, con creazioni affidate ad artisti contemporanei, selezionati con un concorso pubblico. Questa decisione ha acceso molte polemiche. C'è stata una petizione e anche la Commissione nazionale francese per il patrimonio e l'architettura si è espressa all'unanimità contro la sostituzione delle vetrate. Nonostante la ferma opposizione, il Ministero della Cultura francese ha emesso un comunicato stampa a settembre in cui nominava gli otto artisti preselezionati e presto verrà eletto il progetto vincente. Macron e l'arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich dovrebbero annunciarne il nome prima della riapertura. L'installazione delle nuove vetrate è prevista per il 2026, per dare un tocco del XXI secolo allo storico monumento.