Cent’anni di solitudine: i luoghi della serie Netflix e dove si trova la città immaginaria Macondo
Netflix si è lanciata in un'impresa titanica: portare sul piccolo schermo una delle più grandi opere letterarie del XX secolo. Scritto nel 1967 dall'autore colombiano (premio Nobel per la Letteratura) Gabriel García Márquez, il romanzo Cent'anni di Solitudine segue sette generazioni della famiglia Buendía. La storia è ambientata nella città latinoamericana di Macondo: è una città immaginaria, frutto della fantasia dello scrittore. Dunque la produzione per l'adattamento televisivo omonimo ha dovuto affrontare anche l'arduo compito di dare vita a una città che non è mai esistita. La serie gode anche della benedizione della famiglia dell'autore: i figli dello scrittore Rodrigo Garcia e Gonzalo Garcia Barcha sono tra i produttori esecutivi.
Macondo non esiste, la città di Cent'anni di solitudine è immaginaria
Barbara Enríquez è stata messa a capo della Scenografia nel 2022, dopo che Eugenio Caballero (premio Oscar per Il Labirinto del fauno) si è ritirato dal progetto. Gli episodi delle due stagioni sono ambientati nella città di Macondo, fondata da José Arcadio Buendía, che non si trova su nessuna mappa geografica perché non esiste.
Cent'anni di solitudine: dove è stata girata la serie Netflix
La serie è stata girata interamente in Colombia, paese natale dello scrittore Gabriel García Márquez. Sono state coinvolte Cesar, Cundinamarca, La Guajira, Magdalena e Tolima. La produzione ha meticolosamente allestito i set così da costruire quattro città complete, fedeli al periodo della storia colombiana in cui è ambientato il romanzo.
Le quattro versioni di Macondo sono state costruite ad Alvarado, una città sulle Ande colombiane e mostrano. Le quattro versione servono a mostarre il passare del tempo e la prosperità crescente della città. Dalle case col tetto di paglia con strade sterrate si passa alla fase dello sviluppo in centro urbano più florido, con case eleganti e tanto verde.
C'è poi il villaggio senza nome di capanne di fango e bambù, dove i cugini José Arcadio Buendía e Úrsula Iguarán crescono e si sposano prima di fondare Macondo. "Dal punto di vista della scenografia, ciò che volevamo fare era un set storico molto rigoroso, in modo da poter poi inserire le parti straordinarie all'interno dell'ordinario" ha spiegato Barbara Enríquez a CNN.
Grande attenzione è stata messa nella costruzione della casa della famiglia Buendía, trattata da Enríquez e dal suo team come un personaggio a sé stante. I mobili d'epoca sono stati acquistati da negozi di antiquariato locali mentre un team di artigiani del posto è stato incaricato di creare tessuti e manufatti per i set. "La casa è solo un altro Buendia – ha osservato – Quando Úrsula è felice, la casa è felice. Quando Úrsula è depressa, la casa sembra depressa. Quando la città va in guerra, la casa va in guerra".