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C’è un Paese che dà il congedo ai cuori infranti: tempo libero ai lavoratori se finisce un amore

Affrontare la fine di una storia d’amore ha effetti negativi sul lavoro: dunque perché non stare a casa quei giorni?
A cura di Giusy Dente
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La vita va avanti anche quando finisce un amore: facile a dirsi, più complicato a farsi, soprattutto se sei nel pieno della crisi e la ferita è recente, aperta e sanguinante. Eppure, mentre sei intento a mettere cerotti e disinfettare, il mondo esterno ti vuole comunque sul pezzo, produttivo, disposto a fare le cose di sempre. Certe incombenze non aspettano: c'è la spesa da fare, ci sono le bollette da pagare, ci sono i nipoti da accompagnare al calcetto. Insomma, c'è una vita quotidiana da portare avanti che include anche i doveri professionali. Al datore di lavoro non puoi presentarti in lacrime, col pigiama addosso e in mano un barattolo semivuoto di gelato (da mangiare rigorosamente a cucchiaiate guardando film melensi). Lui ti vuole efficiente e concentrato, possibilmente anche decentemente vestito. Ma c'è un Paese particolarmente attento ai bisogni dei lavoratori quando sono alle prese con una rottura: attento al punto da dare loro dei giorni di congedo.

Nelle Filippine non si lavora se si soffre per amore

Riconoscendo il bagaglio emotivo negativo che può derivare dalla fine di una storia d'amore, nel 2023 il signor Ricardo Dublado, amministratore delegato del Cebu Century Plaza Hotel nelle Filippine, ha messo a punto un'insolita politica con il personale. Ai suoi dipendenti lui dà cinque giorni di congedo retribuito per problemi di cuore (non quelli che cura il cardiologo, ma quelli provocati dalla fine di una relazione). Il periodo di ferie può essere preso una volta all'anno, a condizione che la rottura avvenga con una persona diversa ogni anno e non è convertibile in denaro. L'idea è nata dall'esperienza personale del signor Dublado stesso.

In un'intervista ha raccontato di sapere bene come ci si sente e cosa si prova, quando si soffre per amore. Non si ha granché voglia di andare a lavorare, di essere quelli di sempre: è difficile concentrarsi, dare la giusta attenzione a ciò che accade intorno. A lui è successo in prima persona nel 2018, quando la fine di una storia d'amore ha molto influenzato il suo rendimento sul posto di lavoro. "Il periodo di guarigione di un cuore infranto è di cinque giorni" ha spiegato, una stima calcolata sul suo vissuto. Ciò che gli è accaduto lo ha reso molto attento e sensibile sul fronte della salute mentale ed ha molto a cuore, oltre alla sua, anche quella dei suoi dipendenti. È lui stesso a farli contattare dalle Risorse Umane, quando coglie dei campanelli di allarme. Oggi il signor Dublado è felice accanto a una nuova donna: ha ritrovato l'amore nel 2019. Il suo consiglio ai cuori sofferenti è di non chiudersi nella solitudine: "Cercate qualcuno con cui parlare. Potete rivolgervi ai vostri amici o familiari".

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Un disegno di legge per chi ha il mal d'amore

L'iniziativa di Ricardo Dublado ha preso piede al punto da tramutarsi in un disegno di legge parlamentare, in cui si chiede di approvare tre giorni di congedo (non retribuito) per i lavoratori che hanno bisogno di un po' di tempo per sé durante una rottura sentimentale. "Gli studi rivelano il notevole contributo che le rotture hanno sugli individui, influenzando il loro benessere emotivo e mentale, portando a una diminuzione della produttività, all'assenteismo e a costi sanitari più elevati" ha affermato il deputato Lordan Suan.

In uno studio del 2023 condotto da ricercatori dell'Università del Minnesota, il 44% degli intervistati ha affermato che affrontare una rottura ha avuto un effetto negativo sul lavoro (crisi di pianto, depressione, difficoltà a socializzare coi colleghi). Tuttavia, una minoranza considerevole (il 39%) ha invece avuto un’esperienza diversa, affermando che è stato positivo, perché ha dato un'opportunità di rinnovamento, nuove energie, nuovi stimoli. Lo studio ha suggerito di offrire un aiuto alle persone che lottano con la separazione attraverso, per esempio, orari flessibili e lavoro da remoto:_ possono aiutare i dipendenti a gestire l'emotività e il carico emotivo a cui sono sottoposti.

Nel frattempo, il disegno di legge di Suan sta facendo il suo corso, ma non è facile. Ci sono riserve dai parte dei lavoratori stessi. Un'analisi del Financial Times ha evidenziato che c'è la tendenza a dare la priorità ai soldi piuttosto che al dolore: preoccupa il fatto che sia un congedo non retribuito, quindi molti intervistati hanno detto che non ne usufruirebbero proprio per salvaguardare lo stipendio.

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