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Capri capitale degli influencer: sono disposti a tutto per un selfie e rallentano le file

Capri è invasa di influencer: i tempi di attesa per la Grotta Azzurra sono biblici, le file sono lunghe. Tutto questo genera malcontento in turisti e cittadini.
A cura di Giusy Dente
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Capri
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La Grotta Azzurra è una vasta grotta marina scavata nelle profondità delle scogliere calcaree all'estremità orientale di Capri. Nel corso degli anni è stata la piscina personale dell'imperatore romano Tiberio, un tempio marino, un luogo dove riposare immersi nell'assoluto silenzio, nella totale tranquillità, circondati da acqua sorprendentemente cristallina. La sua fama si deve allo scrittore tedesco August Kopisch: rimase talmente affascinato da questo posto, che gli fece scoprire un pescatore locale, da dedicargli un libro, nel 1826. Ha fatto quasi da travel influencer, perché da quel momento visitatori da tutto il mondo hanno iniziato a raggiungere quel luogo di ineguagliabile bellezza.

È caos a Capri

Oggi la situazione ha ben poco, di quella calma e quella tranquillità decantate da Kopish: ci vogliono tre ore e mezza di attesa in fila, sotto il sole cocente, per un viaggio di cinque minuti nella grotta a bordo di una piccola imbarcazione di legno. Difficile anche solo avvistare l'ingresso della grotta, completamente nascosto da una schiera di decine di imbarcazioni a motore. E sono i passeggeri, di queste imbarcazioni, il problema: perché gli influencer rallentano lo scorrimento e impediscono di godere serenamente del viaggio. Si mettono in posa, si aggiustano i capelli, le donne si cambiano il bikini e gli uomini mettono in mostra i muscoli. Tutti fanno raffiche di scatti alla ricerca della foto perfetta, quella più "acchiappalike", quella più instagrammabile.

Grotta Azzurra, Capri
Grotta Azzurra, Capri

È uno shooting di massa: chi si reca sul posto, lo fa proprio per questo, per immortalare un momento da esporre sulla vetrina social, non per creare un ricordo da custodire e tenere per sé. Non visitano realmente il luogo non hanno alcuna intenzione di conoscerlo, scoprirlo, fare amicizia con la gente del posto. Qualcuno si è anche spinto oltre, nuotando illegalmente nella grotta, pur di dire: l'ho fatto. E infine, ci sono le implicazioni ambientali e quelle relative alla sicurezza: le barche a motore di lusso amate da influencer, instagrammer e celebrità, possono causare onde giganti, mettendo in pericolo nuotatori, e kayakisti.

I cittadini, però, sono stanchi di questo scenario. Daily Mail ha intervistato Francesco Cerrotta, sindaco di Anacapri da circa 25 anni: "Siamo abituati ai visitatori e alla folla, ma dobbiamo proteggere la nostra isola. Forse creeremo una nostra app per il parcheggio". Della stessa opinione anche Manuela Schiamo, assessore al turismo: "Amiamo i turisti, tutti quanti, sono il nostro sangue. Ma se qualcuno annega a causa delle barche, delle onde, siamo finiti. È finita. Dobbiamo avere un po' di governance". I numeri parlano da soli: più di 2,5 milioni di visitatori all'anno per un'isola di appena quattro miglia quadrate e una popolazione permanente di 14.000 persone. Sono 6.000-10.000 i turisti in gita giornaliera che fanno due foto e poi vanno via, lasciando i residenti delusi e perplessi. Un pescatore di Anacapri ha detto malinconico: "I turisti di oggi, così maleducati. Non ti salutano più. Guardano sempre lo schermo e scattano foto: ma di loro stessi, non di Capri! Un tempo qui avevamo Jacqueline Onassis!".

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