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Calo del turismo estivo in Italia per colpa dei prezzi: si riducono i giorni di vacanza o si rinuncia

Questa estate in Italia ci sono più turisti stranieri: “Gli italiani sono diminuiti poiché possono spendere meno e poi perché i prezzi sono aumentati”.
A cura di Giusy Dente
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Il 2023 è stato l'anno della definitiva ripresa del settore turistico. Complici le restrizioni della pandemia, l'estate dell'anno scorso è stata quella in cui tutti hanno voluto lasciarsi il Covid alle spalle, godendosi le ferie e le vacanze senza troppi pensieri. La situazione stavolta è già molto diversa. L'estate 2024 è quella della frenata, con cali di presenza in tutte le città e le località balneari solitamente frequentate e gettonate. Parte della colpa va ai prezzi troppo alti di ristoranti, trasporti, strutture ricettive, spiagge: i rincari si fanno sentire.

Perché ci sono meno turisti in Italia

Dopo il boom del 2023, l'estate 2024 vede una frenata nelle prenotazioni e nel numero di presenze nelle località solitamente affollate, di questo periodo. A risentirne sono soprattutto il Sud, le mete balneari nello specifico. Il fenomeno invece interessa di meno le grandi città, ancora affollate e nel pieno dell'overtourism, a eccezione di una: a Napoli si calcola una perdita del 20%.  I primi cali si sono visti già a luglio, poi ad agosto c'è stato il colpo di grazia.

Sono diversi i fattori da considerare in questo scenario. Da un lato le temperature: il Paese nelle ultime settimane è stato stretto in una morsa di afa e caldo che ha scoraggiato molto i turisti. Sono venuti meno soprattutto quelli italiani, che si sono spostati in modo meno massiccio a livello nazionale. I turisti provenienti dall'estero non sono riusciti a compensare del tutto le perdite. C'è poi da considerare il notevole aumento dei prezzi. I rincari dell'estate 2024 coinvolgono praticamente ogni settore: ristorazione, trasporti, alloggi, spiagge. Confindustria Alberghi ha confermato a Il Sole 24 Ore: "Gli italiani sono diminuiti poiché possono spendere meno e poi perché i prezzi sono aumentati".

Il settore dunque è in crisi: si spera nelle prenotazioni last minute e nella destagionalizzazione. Quest'ultima, potrebbe in realtà essere una salvezza, dopo i picchi dell'overtourism estivo toccati in alcune città, letteralmente prese d'assalto d'estate e rese invivibili, con conseguente malessere dei cittadini e malcontento dei turisti stessi, incapaci di godersi realmente la vacanza. Confindustria Alberghi ha confermato: "Quella destagionalizzazione che abbiamo sempre sognato, sta arrivando e ciò aiuta anche ad alleviare la forte pressione turistica dell’anno passato". Secondo l'associazione a risentirne è soprattutto la classe media, che tende a ridurre la durata della vacanza per risparmiare o addirittura a rinunciarvi.

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La situazione in Italia

Gianna Mazzarella, responsabile della sezione turismo dell’Unione industriali di Napoli, segnala un -20% di presenze a Napoli nel periodo a cavallo del Ferragosto. Situazione simile anche in Sicilia, frequentata più da stranieri che italiani, concentrati soprattutto nelle mete intramontabili come Taormina, Erice, Cefalù. Ne ha spiegato i motivi Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo-Confesercenti: "Ad Agrigento possiamo stimare un calo del 25% dovuto a due fattori. Il primo: c’è chi ha rinviato la visita nella Valle dei Templi all’anno prossimo quando Agrigento sarà capitale della cultura. Il secondo: la siccità. Un calo simile si registra nella provincia di Ragusa". E ancora: calo compreso tra il 5 e il 10% sull’anno precedente alle Isole Eolie, tra il 4 e il 6% in Liguria, del 10% in Toscana.

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Veneto e Sardegna non conoscono crisi

Controtendenza in Veneto e Sardegna, che non conoscono crisi. Spiega Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto: "La montagna, soprattutto nel bellunese, sta registrando numeri positivi, con clienti in arrivo da diverse parti del mondo, forse anche grazie a un effetto trascinamento delle Olimpiadi 2026". Situazione positiva anche sull'isola come conferma Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna: "La stagione turistica è in linea con quella dello scorso anno, luglio ha chiuso con una piccola crescita e agosto segue la stessa direzione".

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