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Big Bend, dove sorgerà il grattacielo curvo che sfida le leggi dell’architettura

Con questa struttura dalla forma unica, il progettista Ioannis Oikonomou punta a superare i limiti dell’architettura tradizionale e delle leggi urbanistiche.
A cura di Giusy Dente
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The Big Bend non è un grattacielo come gli altri. Il progetto di questo edificio potrebbe presto ridefinire lo skyline di New York e, se costruito, diventerebbe l'edificio più lungo del mondo. Lo studio di architettura statunitense Oiio, infatti, lo ha pensato con un'altezza di ben 4000 piedi (pari a 1219 metri). Sarebbe dunque più alto persino del Burj Khalifa di Dubai (di circa 400 metri) che attualmente detiene il primato di grattacielo più alto del mondo. Sarebbe più alto (di circa 60 metri) anche del One World Trade Center, attualmente l'edificio più alto di New York City. Ma a rendere unico The Big Bend non è l'altezza da record, bensì la sua forma davvero unica.

Dove sorgerà il grattacielo a forma di U

The Big Bend mira a superare i limiti dell'architettura tradizionale e delle rigide leggi urbanistiche di New York. Il grattacielo, infatti, non ha una forma tradizionale. Non svetta verso il cielo, perché al posto dell'ascesa verticale è stato pensato curvo. Nel progetto di Oiio, infatti, la struttura si incurva come una gigantesca U capovolta: la prima torre si estende verso l'alto, poi si sviluppa orizzontalmente per alcuni metri per poi ricadere verso il basso con la seconda torre.

La seconda prodezza ingegneristica riguarda gli ascensori del grattacielo, progettati per percorrere percorsi curvi e orizzontali. Sono stati pensati per passare da una torre all'altra ininterrottamente, si muovono all'interno dell'arco dell'edificio senza alcun problema. Come ogni progetto architettonico ambizioso che si rispetti, anche The Big Bend non è stato esente da critiche. Alcuni dei principali architetti di New York hanno espresso preoccupazioni circa la crescente collezione di torri altissime che stanno avanzando in città, creando problemi di impatto ambientale.

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Il famoso architetto Steven Holl ha definito questi grattacieli come "simboli di disuguaglianza" mentre Liz Diller ha affermato che il progetto simboleggiava il continuo "spreco di dollari" che si fa a New York. Anche molti residenti hanno espresso preoccupazione per l'impatto che l'edificio avrebbe su Central Park, temendo che proietterebbe ombre indesiderate sul prezioso spazio verde della città. La struttura dovrebbe sorgere sulla West 57th Street, una delle strade più suggestive della città. Le due basi dove dovrebbe trovare posto il grattacielo sono attualmente occupate da due condomini residenziali.

"Se riuscissimo a piegare la nostra struttura invece di piegare le regole di zonizzazione di New York saremmo in grado di creare uno degli edifici più prestigiosi di Manhattan. L'edificio più lungo del mondo. Il Big Bend può diventare una modesta soluzione architettonica alle limitazioni di altezza di Manhattan. Ora possiamo dotare le nostre strutture delle misure che le faranno risaltare senza doverci preoccupare dei limiti del cielo" ha scritto il progettista Ioannis Oikonomou in una nota sul sito ufficiale.

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