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Aumenta la tassa di soggiorno: quali sono le città italiane in cui i turisti pagheranno di più

Il 2025 sarà un anno da record per i comuni italiani: ecco quali sono le città che hanno introdotto per la prima volta la tassa di soggiorno e quelle che la aumenteranno.
A cura di Valeria Paglionico
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L'Italia è uno dei paesi più visitati al mondo dai turisti nazionali e internazionali e a dimostralo sono i nuovi dati sulla tassa di soggiorno. Stando alle analisi condotte dall'osservatorio di Jfc tourism & management, il 2025 sarà un anno da record, visto che si prevede che l'imposta aumenti del 15,8%, raggiungendo così un miliardo e 186 milioni di euro di guadagni. L'incremento è decisamente evidente rispetto al 2024, quando la cifra complessiva degli introiti aveva raggiunto un miliardo 24 milioni (con Lazio e Toscana in vetta rispettivamente con 300 milioni e 121 milioni). Il motivo per cui sono previste entrate extra? Alcuni comuni italiani hanno introdotto per la prima volta l'imposta di soggiorno: ecco quali sono.

Quali sono i comuni italiani che hanno introdotto la tassa di soggiorno

Attualmente sono 51 i comuni italiani che hanno introdotto (o che introdurranno entro la fine dell'anno) l'imposta per la prima volta. Udine, Caserta, Pavia e Ascoli Piceno ma anche località balneari come Bellaria Igea Marina, Quartu Sant’Elena, Castel Volturno, Gela, Montesilvano, Termoli, Bagheria e Torre del Greco: queste sono solo alcune delle province in cui i turisti saranno tenuti a pagare la tassa di soggiorno. Si continua poi con Crema, Ponti sul Mincio, Livigno, Pregnana, Valdieri, Limbiate, Boscoreale, Garbagnate, Uscio a Pieve, Nievole, Domodossola, Tirano, Ronco Canavese, Venosa, Vezzano, Duino Aurisina, Casalmaggiore, Petralia Sottana, Bastia Umbria, Azzano San Paolo, Santo Stefano Magra, Nocera Inferiore, Sesta Godano, Genzano, Valvarrone, Castel del Piano, Maslianico, Pioppi, Zone, Montecchio, Bosisio, Venaria Reale, Bedizzole.

Dov'è che si pagherà di più l'imposta di soggiorno

L'Osservatorio nazionale di Jfc ha inoltre annunciato che alcuni comuni italiani, 39 per la precisione, hanno applicato degli aumenti sulla tassa di soggiorno. Capaccio Paestum, Novara, Oulx e Marsala hanno raddoppiato le tariffe, così come pure Milano, Bologna, Bolzano, Pesaro, Perugia, Vicenza, Viterbo, Limone, Gargnano, Cesenatico, Sirmione, Poggibonsi, Chiavari, Bardolino, Rapallo, Salò, Monterosso al Mare, Budoni, Cervia, Bibione, Alberobello, Fiumicino, Ferrara, Costermano. Non fanno eccezione neppure Roma e Venezia, dove tra Giubileo e biglietto di ingresso l'imposta di soggiorno potrebbe arrivare anche a 12 euro. Il comune di Brescia, invece, è l'unico che ha deciso di diminuire la tariffa del 50% ma solo a partire dal sesto pernottamento consecutivo. Cosa ha provocato questi aumenti? Stando a quanto spiegato dagli amministratori delle strutture ricettive, si tratterebbe di una conseguenza dei tagli imposti dalla manovra di bilancio, nonché un modo per risolvere il problema dell'overtourism.

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