Vivere separati dopo i 60 anni fa bene alla salute mentale: uno studio spiega perché
Negli anni Sessanta, la coppia formata da Simone de Beauvoir e Jean Paul Sartre è una delle più note sulla scena culturale internazionale. Il sodalizio tra i due non è soltanto ma professionale ma anche sentimentale: i due scrittori diventano, in quegli anni, uno dei primi esempi di coppia LAT, living apart together, ovvero due persone che stanno insieme ma scelgono di vivere in case separate. Il tema dei LAT, poi, si è ampliato negli anni con altre coppie celebri che hanno rivelato pubblicamente di vivere in case separate, come Mia Farrow e Woody Allen e, più recentemente, Gwyneth Paltrow e Brad Falchuk. Questa condizione di vita è molto diffusa tra le persone tra i 35 e i 59 anni, soprattutto all'estero dove il concetto di convivenza è meno radicato culturalmente rispetto all'Italia. Negli ultimi anni anche le persone tra i 50 e 59, oppure over 60, scelgono di vivere separatamente pur essendo in una relazione (queste persone si chiamano LLAT, Living Apart Together in Later Life, ovvero vivere separati in una relazione da adulti). Una tendenza non solo sociale ma che ha degli effetti benefici anche secondo studi scientifici.
Stare insieme ma vivere separati: i benefici
In un recente articolo del Guardian si è trattato il tema dei LAT, rivelando come le coppie che si incontrano in età avanzata e decidono di non andare a vivere insieme abbiano dei benefici per la salute mentale paragonabili a quelli del matrimonio o della convivenza, ma senza le problematiche di una frequentazione quotidiana nello stesso ambiente. Secondo una ricerca dell'Università di Lancaster e dell'University College di Londra, le coppie più anziane che evitano la convivenza si privano anche degli obblighi legali e dei vincoli burocratici che rendono più difficile uscire da un matrimonio o da una relazione infelice.
Sfidando la percezione che le persone over 60 preferiscano relazioni più formali e vincolate, lo studio ha dimostrato come queste coppie siano molto più propense a una relazione LAT rispetto a un matrimonio che presuppone una convivenza. L'attrice Helena Bonham Carter e il regista Tim Burton hanno vissuto separatamente – l'uno accanto all'altra – durante la loro relazione durata 13 anni.
La nuova ricerca si è basata sui dati dell'Household Longitudinal Study del Regno Unito, che ha seguito gli ultrasessantenni, le loro relazioni e gli effetti sulla salute mentale tra il 2011 e il 2023, ovvero la prima volta che l'argomento è stato esaminato su scala nazionale. Questo studio segue una ricerca precedente che ha analizzato la vita da separati di coppie di qualsiasi età, rivelando che si tratta di un "tipo di relazione più duratura", in particolare tra gli ultrasessantenni.
Le persone più giovani, inoltre, sono anche limitate da motivazioni di tipo economico che non permettono loro di vivere insieme. Per le persone più anziane, invece, il quadro è molto diverso: si tratta di un accordo a lungo termine piuttosto che transitorio. Nello studio è emerso anche la rottura della coppia LAT comporta anche un rischio minore per la salute mentale rispetto alla fine di un matrimonio o di una convivenza. L'aspetto interessante dello studio è che i due componenti della coppia vivevano, nel 64% dei casi, nel raggio di 30 minuti l'uno dall'altra a dimostrazione di come questa sia una scelta di vita e non dettata da motivazione economiche.
Una delle ricercatrici dello studio ha aggiunto al Guardian: "La LAT è una sorta di sottile equilibrio tra unione intima e autonomia individuale. Permette alle persone di mantenere i propri impegni nei confronti delle relazioni familiari esistenti, pur lasciando uno spazio per avere un partner intimo in una fase avanzata della vita".