Virginia Stablum a Miss Universo: “Vorrei essere la prima mulatta a portare la corona a casa”
Virginia Stablum volerà a New Orleans per rappresentare l'Italia alla finale di Miss Universo che si svolgerà il 14 gennaio 2023 (71esima edizione). Il titolo di Miss Universe Italy è per lei una responsabilità, ma anche una possibilità. Da un lato potrebbe essere la prima italiana a conquistare la corona (il nostro Paese non ha mai vinto), ma dall'altro è per lei la preziosa occasione di accendere il faro su questioni che le stanno particolarmente a cuore. La 24enne ha alle spalle un albero genealogico variegato: sul palco della competizione vuole rappresentare la multiculturalità, l'orgoglio di appartenere a mondi differenti. Virginia infatti è nata da genitori italiani, ma ha una nonna tedesca e una nigeriana: questo per lei non è mai stato un limite, ma piuttosto un valore aggiunto. Eppure, molti hanno storto il naso per la sua vittoria, per il fatto che a rappresentare l'Italia a New Orleans ci sia una trentina così "poco trentina". Ma per Virginia queste sterili considerazioni non sono un problema, perché ha le idee chiare su di sé. "Credo di poter rappresentare le italiane" ha detto orgogliosa a Fanpage.it.
Una trentina a Miss Universo
Virginia Stablum (già Miss Cover Girl a Miss Mondo 2017) lo scorso settembre è stata proclamata Miss Universe Italy 2022. La 24enne trentina ha sbaragliato la concorrenza delle altre bellissime aspiranti al titolo e assieme alla fascia è arrivata di diritto la partecipazione alla finale internazionale del concorso. Quest'anno si svolgerà a New Orleans. Ci sarà una prima selezione e poi la serata conclusiva, che si chiuderà con la proclamazione della vincitrice.
Quest'anno il regolamento è cambiato: "I criteri con cui saremo valutate saranno differenti: il 50% sull'intervista (faranno domande di cultura generale), il 25% per la Evening Gown (stiamo decidendo insieme i vari stili) e il 25% per la competizione in costume nazionale. Abbiamo deciso un luogo dell'Italia e stiamo creando un abito che rappresenti questo luogo e la nostra italianità".
Il Belpaese non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio: che sia questa la volta buona? Virginia sa di avere una responsabilità, ma anche una grande possibilità. La vittoria per lei sarebbe un onore sotto due punti di vista: sarebbe la prima italiana a trionfare, ma anche la prima mulatta. Lei in famiglia ha sempre respirato multiculturalità, il valore che intende rappresentare alla competizione.
"Non l'ho mai trovato un limite, anzi: penso che possa essere una chance in più di portare a casa la corona in questo caso, o comunque un obiettivo", ha confidato a Fanpage.it. E sul palco di Miss Universo intende parlare anche di un altro argomento che le sta a cuore, il gender gap: "Penso che ci sia ancora tanta disparità economica, nelle possibilità che si hanno. Vorrei fare squadra con le donne e portare più informazione su questo tema".
Virginia Stablum, Miss italiana e bellezza multiculturale
Virginia è cresciuta in una famiglia che le ha insegnato i valori della condivisione e dell'inclusione, ha sviluppato una mentalità aperta e curiosa nei confronti del mondo, rispettosa di tutte le espressioni culturali. Ama viaggiare, confrontarsi con chi è diverso da lei: "È fondamentale per vivere la vita al meglio, perché si riescono a sperimentare e scoprire cose incredibili, a migliorarci" ha spiegato. Lei è un mix di culture diverse e di questo va fiera, ma non ha dubbi: "Io sono italiana al 100%". Per questo vive serenamente alcune critiche che le sono state mosse, sul fatto di non incarnare la tipica bellezza italiana.
Ma poi cos'è la bellezza? Per Virginia: "Viene dalla gentilezza, dal modo che hai di porti nei confronti delle persone, di comportanti: non serve a nulla la bellezza in sé per sé". Ecco perché pensa che i suoi valori e la sua educazione possano essere quel valore aggiunto fondamentale, su un palcoscenico come quello di Miss Universo: oltre a essere uno dei concorsi più prestigiosi, è per sua natura una competizione di ampio respiro, che invita all'apertura, all'inclusione e che porta nel nome proprio il richiamo alla multiculturalità.