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Vecchie giacche tornano in passerella: cos’è l’upcycle e perché è il futuro della moda

Da Maison Margiela a Miu Miu, la moda è sempre più sostenibile attraverso l’upcycle: ma cosa significa? E qual è la differenza con il riciclo degli abiti?
A cura di Beatrice Manca
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Le giacche upcycled di Miu Miu
Le giacche upcycled di Miu Miu

Perché produrre qualcosa di nuovo quando esistono tonnellate e tonnellate di vestiti che aspettano solo una seconda vita? La domanda non arriva dagli attivisti per l'ambiente, ma dai grandi brand della moda, che sempre più spesso si interrogano su come rendere la propria impronta ambientale più leggera. Una pratica che sta prendendo sempre più piede è l'upcycle, cioé il riciclo creativo di tessuti e capi già esistenti. Miu Miu, per esempio, ha portato in passerella una selezione di giacche vintage, ma l'elenco è lungo e comprende brand come Collina Strada, Levi's e Maison Margiela. Ma come funziona esattamente l'upcycling?

Che differenza c'è tra riciclo e upcycle

Anche se le parole "recycle" e "upcycle" sembrano sinonimi, in realtà esprimono due concetti molto diversi. Riciclare significa rimettere in circolo un materiale di scarto per lavorarlo di nuovo, mentre l'upcycle è un processo che si concentra più sulla creatività, in grado di trasformare un prodotto finito in un altro. L'upcycle consente di ridurre gli sprechi e di minimizzare la quantità di energia e materiali vergini usati per riciclare le fibre di scarto (pensiamo al nylon ottenuto da vecchie reti da pesca o rifiuti marini). Tutto ciò che serve è ago, filo, forbici e una nuova idea: e così vecchi jeans vengono riassemblati in abiti e giacche di pelle tornano in passerella in versione aggiornata e couture.

Le giacche upcycled di Miu Miu
Le giacche upcycled di Miu Miu

Le giacche in pelle upcycled di Miu Miu

Un esempio di questo nuovo fenomeno è sicuramente la linea upcycled di Miu Miu, progetto che si rinnova di anno in anno. Per la collezione Autunno/Inverno 2022-23 di Miu Miu, Miuccia Prada si è concentrata sulle giacche di pelle: in passerella è stata presentata un'edizione limitata di biker jacket selezionate con cura in mercati vintage di tutto il mondo, poi rimodellate da Miu Miu e rifinite a mano in atelier. Il risultato? Pezzi androgini, che uniscono l'estetica rock con ricami preziosi e colli anni Venti, presentati in una campagna curata dalla stylist Lotta Volkova.

Miu Miu Fall Winter 2022
Miu Miu Fall Winter 2022

Da Maison Margiela a Levi's, l'upcycle conquista la moda

La tendenza ha contagiato piccoli e grandi brand: nel 2020 Maison Margiela ha lanciato Recicla, una linea di capi vintage accuratamente selezionati e restaurati. Balenciaga dal 2021 ha usato solo materiali certificati come sostenibili o upcycled nelle sue collezioni e Ulla Johnson ha creato una linea di maglieria per la piattaforma specializzata in second hand The RealReal: sciarpe e accessori sono realizzati con i tessuti in giacenza. Alessandro Dell'Acqua, stilista di N°21, mandò in passerella una pelliccia rigenerata comprata a un mercatino dell'usato durante la sfilata Autunno/Inverno 2022-23. Il capo era stato trattato e foderato con una stampa di palme, fil rouge della collezione, e doppiata con il tulle, uno dei feticci di Dell'Acqua. Un ottimo esempio di come i capi possono avere una seconda vita, con un tocco di creatività.

N°21 Autunno/Inverno 2022-23
N°21 Autunno/Inverno 2022-23

Da Collina Strada, che ha lanciato i propri "upcycle kit" fino a Levi's, che ha restaurato e rilanciato alcuni jeans vintage, l'upcycle piace alla moda perché dà valore aggiunto a ogni capo, creando qualcosa di unico e speciale. Si evitano gli sprechi e si sceglie di valorizzare ciò che già esiste piuttosto che produrre qualcosa di nuovo: un cambio di mentalità sempre più necessario.

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