Valentino incanta Parigi: la sfilata di Alta Moda tra strascichi, veli e autoreggenti
Una sfilata d'altri tempi, che ci riporta all'epoca d'oro della couture: abiti fascianti lunghi fino ai piedi, guanti alti fino al gomito, chiffon e lunghi strascichi che sfiorano le scalinate di marmo. Valentino incanta Parigi con una collezione che scava alle radici dell'haute couture, dandole nuova linfa e nuovi significati. La collezione "Anatomy of Couture", presentata durante la terza giornata di sfilate di Alta Moda parigine, punta tutto sui codici dell'eleganza delle origini, a partire dalla location: i modelli attraversano le sontuose stanze del palazzo di Place Vendome con completi dalle linee fluide e abiti preziosi, tra rouches, piume, fiocchi e cristalli. In passerella anche star come Mariacarla Boscono e Kristen McMenamy, leggenda degli anni Novanta.
Valentino, la sfilata "Anatomy of Couture"
Seguendo un trend dominante in questa settimana di Haute Couture, Pierpaolo Piccioli sceglie di concentrare tutta l'attenzione sugli abiti, senza distrazioni. Niente location mozzafiato (come la sfilata a pelo d'acqua a Venezia) né performance dal vivo: la sfilata si tiene nei saloni del palazzo di Place Vendome, dove i modelli attraversano saloni sontuosi e scalinate in marmo sotto lo sguardo vigile di assistenti che sollevano strascichi e orli.
Esattamente come nelle prime sfilate, il pubblico ammira da vicino gli abiti: a tutti gli ospiti è stato chiesto di rispettare un rigido dress code total black, perfino all'imperatrice Anna Wintour. Nel video della sfilata diffuso sui social e sul sito si enfatizzano gli ultimi ritocchi dietro le quinte: un filo che spunta, un gioiello da sistemare. Tutta l'attenzione è concentrata sulla maestria artigianale delle sartorie: le linee studiate, i ricami preziosi, l'equilibrio tra leggerezza e colore.
La collezione Haute Couture Primavera/Estate 2022
La sfilata si apre con la top model Kristen McMenamy, fasciata in un minidress nero a 57 anni, per poi proseguire in un rigido ordine cromatico: le pennellate di colore sono diluite in una tavolozza rarefatta tra il bianco, il beige, il grigio e il tortora. Il cast è stato scelto con estrema cura: donne e uomini diversi per età e fisico, con i capelli grigi o i tatuaggi. Sono gli abiti che si adattano ai corpi, non viceversa. Ci sono anche leggende della passerella: Mariacarla Boscono in fucsia e Kristen McMenamy in nero.
Gli orli sono agli estremi: mini, tanto da lasciar intravedere le autoreggenti opache, o maxi, a sfiorare il pavimento. Le silhouette sono fluide e scivolate: completi azzurro cielo o rosa fragola, pantaloni fluttuanti di paillettes unisex, maglie impalpabili trapuntate di cristalli scintillanti.
La leggerezza dei mantelli di chiffon incontra i volumi accuratamente studiati delle cappe ricamate e dei cappotti con balze e ruches, abiti bustier con dettagli cut out e gonne a sirena. Pierpaolo Picciolo scava negli archivi della Maison e riemerge con tripudi di fantasie floreali, impalpabili veli di chiffon che fluttuano come mantelli e abiti da gran sera con fiocchi, piume e drappeggi. Le modelle si susseguono lungo la scalinata, come in un ballo di un'altra epoca dove le invitate calzano mule anni Novanta o ballerine raso terra.
Tutto è regale, ma al tempo stesso armonioso, fresco e contemporaneo: i guanti bon ton alti fino al gomito insieme le autoreggenti a vista. Nei lunghi mesi di pandemia, tra speranze e paure, ci si è spesso chiesti da dove (e come) sarebbe ripartita la moda: Valentino riparte dall'anatomia della moda, cioé dai corpi e dalle loro storie. Corpi diverse, storie diverse, raccontate attraverso gli abiti.