Valentina Ferragni si racconta: “Condividere anche le parti meno belle della vita è un dovere”
Con il brand di gioielli che porta il suo nome, Valentina Ferragni ha realizzato un sogno nel cassetto. I suoi prodotti sono diventati in poco tempo virali, un successo che l'ha profondamente inorgoglita e che continua a darle la spinta per dare il massimo e mettere tutta se stessa nel progetto. C'è qualcosa di lei in ogni fase, dall'ideazione del gioiello alle foto che si vedono poi online. L'avventura è iniziata durante la pandemia, ma la risposta da parte del pubblico è stata immediatamente positiva. Oggi l'imprenditrice ha potuto festeggiare i primi 2 anni di vita del marchio, con un party glamour in compagnia di amici, persone care, collaboratori. A Fanpage.it la 29enne ha raccontato i motivi del successo dei suoi gioielli e i progetti che ha in mente di realizzare nei prossimi anni. Ma ha anche spiegato perché ha scelto di mostrare sui social, oltre al lavoro, la sua vita privata in ogni aspetto, non solo i momenti felici ma anche quelli bui.
Perché hai scelto il nome Juliet per il pezzo must della collezione?
Il piercing Juliet è un cuore trafitto da una freccia: io sono una romantica inside e quindi mi ha ricordato il film Romeo e Giulietta, che ho amato e adorato. Mi sembrava perfetto chiamarlo così. Diciamo che ogni nostro prodotto ha un nome che deve ricordare, deve suscitare qualcosa: e sta piacendo. Juliet è il nostro primo piercing, un prodotto un po' diverso dalla nostra collezione, anche questo interamente lavorato a mano in Italia in Italia in oro 18 kt, oro bianco e oro giallo.
In poco tempo la tua collezione di gioielli ha avuto un grande successo: come te lo spieghi?
Io penso che sia piaciuto il fatto che fosse un orecchino semplice e colorato. Abbiamo deciso di uscire durante il lockdown, era un periodo strano ed eravamo titubanti, ma ha funzionato. Le persone lo acquistavano perché magari mentre erano in riunione su Zoom ti bastava un accessorio colorato per sentirti vestita. Questa cosa di accostare un gioiello semplice nella forma, che non è né troppo serale né troppo diurno (io lo indosso in ogni occasione), puoi decidere se farlo oro, argento, colorato, con zirconi, lo puoi vestire quanto vuoi, è modulabile: questo lo ha reso importante. Le persone volevano un gioiello da mettere sempre senza pensarci troppo.
Qual è il futuro del brand?
Il futuro del brand è espanderci nel mondo della gioielleria, continuare a seguire questo segmento che piace tanto e accreditarci sempre più in questo mondo. Poi piano piano ci piacerebbe anche provare a esplorare altre cose ancora top secret: sono tante grandi idee. Ho tempo, è un brand che vorrei avere per tutta la vita.
Quanto c’è di te nei gioielli? Come partecipi al processo creativo e produttivo?
Il brand è 100% mio: ogni creazione, ogni idea, ogni foto che viene fatta passa per le mie mani. Sono molto contenta perché le persone che mi seguono, che mi conoscono, percepiscono che è un brand di cui vado fiera. Ho indossato i miei gioielli anche sui red carpet, dove comunque puoi farti prestare gioielli da 200-300 mila euro: io vado coi miei, perché sono fiera del prodotto che ho creato. E le persone lo vedono. Mi dicono: si vede che ami il tuo prodotto perché lo indossi sempre. Questa cosa passa anche alle persone, lo vedono e decidono di acquistarlo anche loro. Si vede che è mio.
Cosa rappresenta l'apertura del nuovo ufficio?
Sarà il primo showroom di Valentina Ferragni Studio: è il nostro primo grande ufficio, un bel passo avanti per questa piccola start up che ha appena festeggiato i 2 anni di attività.
Nei tuoi look quale gioiello non manca mai?
Gli orecchini più di tutto: non smetto mai di indossarli, tutti i giorni.
Sui tuoi social spesso parli anche di argomenti legati alla salute, hai condiviso situazioni che riguardano la vita privata: come mai questa scelta?
Racconto la mia vita a 360 gradi, o almeno 300 gradi! Penso che sia giusto condividere anche le parti meno belle della propria vita, se sono finite bene è bello raccontare e dare speranza. Soprattutto ho una voce che mi permette di raccontare cose che magari altre persone non conoscono: è un diritto e anche un dovere verso chi ci segue sapere di più, aiutare a conoscere alcuni aspetti che altrimenti non conoscerebbero.
Sei diventata un simbolo della body positivity…
L'argomento mi tocca da vicino e ho voluto dare la mia opinione. Volevo che le persone sul mio profilo potessero vedere una persona, chilo più o chilo meno, e non farsi paranoie guardandomi.