Uniqlo e Marni, le capsule collection sono ancora l’ossessione della moda?
Sono passati esattamente dieci anni da quando i negozi H&M venivano presi d'assalto dalle fashion victim disposte a tutto pur di aggiudicarsi un capo della capsule collection firmata con Marni. Adesso, dieci anni dopo, la casa di moda milanese lancia una nuova linea "democratica": Marni x Uniqlo. Una linea "per tutti" fatta di pezzi basic e colori sgargianti: la catena giapponese Uniqlo sarà in grado di rilanciare il fenomeno delle collab d'autore?
La capsule collection tra Marni e Uniqlo
La data da segnare per tutti gli appassionati è il 19 maggio, quando nei negozi Uniqlo arriverà la prima linea creata in collaborazione con la casa di moda Marni. Da una parte ci sono le linee minimal ed essenziali che caratterizzano il design Uniqlo, dall'altra le stampe macro e i colori accesi delle collezioni disegnate da Francesco Risso. Il risultato sono capi casual freschi e pieni di vita, perfetti per celebrare le giornate estive: gonne a quadri, camicie colorate, scamiciati a righe e giacche a fiori. "Spero davvero che chi lo indossi si senta bene, che si senta sé stesso, che si senta libero", ha commentato il designer Francesco Risso in una nota stampa.
I prezzi degli abiti a righe vanno da 39,90 a 69,90 euro, mentre le camicie colorate oscillano tra i 35 e i 50 euro. Gli accessori costano 12,90 euro: gli unici capi sopra i cento euro sono le giacche e i parka, perfetti per le avventure nella natura.
Il futuro delle collaborazioni tra marchi low cost e alta moda
Per capire il fenomeno delle collab e l'unicità del caso Marni bisogna tornare indietro di dieci anni, all'uscita della capsule collection Marni x H&M. Era il 2012 e il colosso svedese di abbigliamento aveva lanciato le collab con le grandi firme della couture, registrando ogni volta un enorme successo. Code infinite fuori dai negozi, espositori presi veramente d'assalto e blogger di moda (sì, era l'epoca pre Instagram) pronti a descrivere accuratamente ogni singolo capo a beneficio degli appassionati.
La collezione firmata Marni non fece eccezioni: completi-pigiama, tailleur colorati, t-shirt e i famosi colletti da indossare come collane andarono a ruba. Le collaborazioni lanciate da H&M crearono un nuovo modello di business, permettendo a tutti di sognare un capo griffato a poco prezzo nel guardaroba. Oggi le collaborazioni dominano la moda e i "matrimoni impossibili" tra couture e streetwear sono più la regola che l'eccezione. Una volta lanciato il fenomeno, H&M ha puntato sempre meno sulle collaborazioni: esistono ancora (l'ultima è quella firmata dalla centenaria Iris Apfel) ma non generano più l'hype di una volta. Il vuoto lasciato da H&M in questa nicchia per appassionati di settore potrebbe essere riempito da altre catene affini, come la giapponese Uniqlo. La ricetta è sempre quella: pezzi portabili, prezzi contenuti e motivi iconici e assolutamente riconoscibili. Per capire l'impatto che avrà bisogna aspettare il 19 maggio: vedremo di nuovo le file fuori dai punti di vendita e la ressa nei camerini?