Una piattaforma contro il fast fashion mette in vendita gratis vestiti recuperati dai rifiuti nel deserto

Il deserto di Atacama, in Cile, è diventato nel corso degli anni una discarica a cielo aperto di abiti. Si tratta prevalentemente di indumenti ancora in perfette condizioni e perlopiù appartenenti a brand piuttosto celebri. Per questo Bastián Barria, ingegner cileno e co-fondatore di Desierto Vestido, ogni settimana si reca nel deserto e recupera quanti più capi possibili tra quelli che sono ancora in perfette condizioni. Sarah Johnson, giornalista del Guardian, ha raccontato la sua storia e di come lo scorso 17 marzo Barria abbia messo in vendita 300 capi, di cui molti firmati Nike, Adidas Calvin Klein.
Gli indumenti sono stati messi in vendita online gratis: si potevano acquistare pagando solo le spese di spedizione. I capi vengono puliti e resi poi disponibili gratuitamente. Per questo i 300 capi sono andati sold out in cinque ore con acquirenti provenienti da Brasile, Cina, Francia, Stati Uniti e Regno Unito. Il progetto si chiama Re-Commerce Atacama e lo scorso anno aveva organizzato una sfilata in mezzo alla discarica di vestiti che aveva l'obiettivo di sensibilizzare sulle conseguenze del fast fashion.

Barria ha fondato l'organizzazione Desierto Vestido anche per porre un freno all'inquinamento ambientale che deriva dalle nubi tossiche che si generano in seguito agli incendi nel deserto, appiccati per tentare di nascondere i vestiti. L'organizzazione di Barria ha collaborato con gli attivisti di moda Fashion Revolution Brazil, l'agenzia pubblicitaria brasiliana Artplan e la piattaforma di e-commerce Vtex, per raccontare la situazione del deserto di Atacama.

Prima della prima consegna dei capi, influencer e personalità, tra cui Dudu Bertholini, giudice di Drag Race Brasil, hanno pubblicato sui social media informazioni sulla campagna. Il prossimo lancio di vestiti è previsto per aprile.