Un anno dalla morte della Regina Elisabetta, non ci saranno eventi ufficiali. Carlo la ricorderà in privato
L'8 settembre 2022 la Gran Bretagna (e il mondo intero) perdevano Elisabetta II. La fine di un'era visto che la Regina, nei suoi settant'anni di regno, ha attraversato tutti i momenti più critici del ‘900, dovendo gestire crisi di Stato e problemi familiari; tuttavia non ha mai pensato di abdicare, nemmeno per un momento, salda a quel ruolo che le era stato imposto per nascita e devota ai suoi impegni nei confronti della Nazione, che ha servito con dedizione per tutta la sua vita. Una Regina amatissima dai suoi sudditi, ma anche all'estero, è diventata il simbolo di un'epoca, l'immagine della monarchia britannica che in lei veniva identificata e che, dopo la sua morte, si è dovuta reinventare ma sempre nell'ombra di una personalità così importante.
Nessun evento ufficiale per l'anniversario della morte della Regina
Una ricorrenza probabilmente molto sentita da Carlo III che quel giorno si è trovato a vivere il paradosso della monarchia ereditaria, che fa coincidere il momento più importante della vita di un erede al trono, quello in cui diventa sovrano, alla perdita di un genitore. Per il primo anniversario dalla morte della madre il Re non ha indetto celebrazioni e ha deciso di ricordarla in intimità. Nessuna parata, quindi, in onore della defunta Regina, probabilmente come essa stessa avrebbe voluto visto che anche lei ha sempre ricordato l'anniversario della morte del padre, Re Giorgio VI, da sola nella sua tenuta di Sandringham, un comportamento algido che ben si addice a un sovrano.
Carlo III, un sovrano sempre più apprezzato
Secondo i sondaggi della società britannica YouGov (che ha visto Kate Middleton scendere di posizione nella classifica dei reali più amati), Carlo III in questo suo primo anno da Re ha guadagnato un consenso del 60%. Sono ormai lontani i tempi in cui la sua relazione extra coniugale con Camilla lo aveva reso uno dei membri della Royal family meno apprezzati dai sudditi; ora i due siedono l'uno a fianco all'altra, come hanno sempre desiderato, forti dell'approvazione dei sudditi.