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Ucraina, l’impegno della moda: Giorgio Armani dona mezzo milione di euro per i rifugiati

Ogni giorno si allunga l’elenco delle case di moda che inviano aiuti e donazioni in Ucraina: da Valentino a Prada, da Gucci a Louis Vuitton.
A cura di Beatrice Manca
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La crisi umanitaria in Ucraina ha fatto scattare la gara di solidarietà in Europa. Istituzioni, associazioni e semplici cittadini si sono mobilitati, inviando donazioni e aiuti a chi ha perso la casa nei bombardamenti o è stato costretto a fuggire. Anche il modo della moda, dopo alcuni giorni di silenzio, si sta attivando: da Versace a Balenciaga, i grandi brand hanno unito le forze con appelli e donazioni. In prima linea il gruppo Armani, che ha annunciato una donazione di 500mila euro all'Organizzazioni delle Nazioni Unite per i rifugiati, mentre Camera Moda ha deciso di devolvere i contributi derivati dalla sala sfilate della Fashion Week appena conclusa.

Camera Moda devolve i contributi della Fashion Week

La notizia della guerra in Ucraina è arrivata in piena Fashion Week, gettando un senso di angoscia sul grande ritorno alla normalità post Covid. La Camera nazionale della moda italiana, l'ente che organizza le sfilate, ha annunciato che destinerà all’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati i contributi derivati dalla sala sfilata della Milano Fashion Week che si è appena conclusa. All'appello dell'UNHCR hanno risposto anche Missoni, Valentino e Prada, che in una nota scrive: "Seguiamo i tragici eventi confidando che si possa trovare una soluzione pacifica".

La donazione di Giorgio Armani

Il Gruppo Armani ha annunciato una donazione di 500mila euro alla raccolta fondi di UNHCR, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati. La casa di moda inoltre donerà ai profughi capi di prima necessità ai profughi attraverso la Comunità di Sant’Egidio. Anche i dipendenti sono stati coinvolti e potranno dare il proprio contributo personale alle spedizioni. Lo stilista era stato il primo a prendere posizione durante la Settimana della Moda, mandando in scena una sfilata senza musica in segno di rispetto.

Giorgio Armani, foto di Julien Broad
Giorgio Armani, foto di Julien Broad

La campagna solidale di Gucci

Anche la casa di moda Gucci ha inviato aiuti, tramite l'associazione Chime for Change, campagna nata nel 2013 contro la violenza di genere, attiva nel campo dei diritti e contro le diseguaglianze. Chime For Change donerà 500mila dollari all’Unhcr, in linea con quanto fatto da altri brand. Non sono mancate però le polemiche: dall'Ucraina in molti chiedono ai colossi del lusso di interrompere le vendite in Russia, come già fatto da alcuni brand. La catena H&M il 2 marzo ha smesso di vendere i propri prodotti in Russia.

Il messaggio di Gucci Chime For Change
Il messaggio di Gucci Chime For Change

La stilista Isabel Marant in passerella con i colori dell'Ucraina

Ogni giorno si allunga l'elenco dei colossi del lusso internazionali che destinano somme ai rifugiati in Ucraina: Coin ha deciso di collaborare con Save the Children, mentre Louis Vuitton ha destinato un milione di euro all’Unicef per aiutare i bambini rimasti senza casa nel conflitto. A Parigi proseguono le sfilate, ma con prese di posizione sempre più forti a favore dell'Ucraina: Isabel Marant ha salutato il pubblico alla fine della sfilata con un maglione giallo blu, i colori della bandiera ucraina. Parallelamente il brand ha predisposto una donazione alle associazioni Onu che si occupano di rifugiati: gesti capaci di fare la differenza per migliaia e migliaia di persone.

Isabel Marant alla fine del suo show
Isabel Marant alla fine del suo show

Roger Vivier chiede un minuto di silenzio

Un minuto di silenzio ha interrotto la sontuosa presentazione che Roger Vivier ha tenuto nell'edificio ottocentesco che ospita la Fondation Simone et Cino Del Duca. Il direttore artistico della Maison, Gherardo Felloni, ha voluto che il suo show non si staccasse del tutto da quanto sta accadendo nel mondo: ecco perché ha voluto che i suoi ospiti osservassero qualche secondo di raccoglimento. È stata poi la volta di un altro momento emozionante, prima della sfilata vera e propria: la performer Lolly Wish, in piedi su una gigantesca scultura a forma di cigno, ha cantato Imagine.

La donazione di Trussardi

Anche Trussardi ha scelto di aderire alla campagna di aiuti immediati in favore dei rifugiati ucraini. Con un post condiviso su Instagram la Maison ha fatto sapere di aver fatto una donazione alla Camera nazionale della moda italiana: "Nelle nostre storie di Instagram condividiamo informazioni su come contribuire a garantire la sicurezza dei rifugiati, comprese organizzazioni specifiche che supportano i rifugiati emarginati, come BIPOC e LGBTQ+, nonché animali domestici e animali colpiti in Ucraina. Sosteniamo la pace" si legge sull'account ufficiale della Casa di Moda.

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