Trasparenze e seni nudi alle sfilate: il trend no-bra conquista la Paris Fashion Week
Il mese dedicato alle Fashion Week è arrivato quasi al termine: dopo New York, Londra e Milano, le sfilate si sono trasferite a Parigi, dove sono diverse le Maison che fino al prossimo 5 marzo presenteranno le loro collezioni per l'Autunno/Inverno 2024-25. La giornata di ieri, ad esempio, è cominciata con lo show di Dior firmato da Maria Grazia Chiuri, mentre in serata è stato il turno di Saint Laurent. Il dettaglio che non è passato inosservato? Tra trasparenze, tessuti impalpabili e scollature maxi, sia in passerella che nel front-row ha trionfato il trend no-bra: ecco tutte le star che hanno scelto un nude look.
I nude look delle star a Parigi
Tulle, tessuti impalpabili, trasparenze che lasciano la silhouette in vista, scollature vertiginose: alla sfilata di Saint Laurent sono state diverse le star che si sono divertite a provocare ma senza rinunciare all'eleganza.
Body cut-out totalmente velato per Olivia Wilde, tubino seconda pelle per Zoe Kravitz, blusa a pois trasparente e con maxi scollo per Elsa Hosk, top rigato dall'effetto vedo non vedo per Georgia May Jagger: nessuna di loro ha indossato il reggiseno, tutte hanno lasciato il décolleté fieramente in vista.
Che voglia essere considerato un atto di ribellione o un modo per mettere in risalto la propria sensualità, non importa, l'unica cosa certa è che le celebrities sembrano non poter fare proprio a meno della moda no-bra.
Il significato simbolico del trend no-bra
Allo show di Saint Laurent il trend no-bra non ha spopolato solo nel front-row ma anche in passerella. La Maison, infatti, ha dato spazio a una donna elegante ma "da scandalo", richiamando così una delle collezioni iconiche del passato, quella Haute Couture Primavera/Estate 1971.
All'epoca il nudo e le trasparenze erano una ribellione agli anni bui e alle restrizioni della guerra, oggi sono diventati il simbolo di una purezza e di una semplicità che non ha paura di provocare, una sorta di manifesto che sottolinea quanto l'essenzialità riesca a "urlare".
La donna contemporanea, ancora troppo spesso vittima di pregiudizi e sensi di vergogna, vuole far sentire e vedere il proprio bisogno di liberazione.