Tina Turner, addio all’icona rock scintillante e spettinata: sul palco era “simply the best”
Gli abiti corti, cortissimi, perfetti per scatenarsi sul palco. I capelli vaporosi, una criniera ribelle come lei. Le frange di paillettes – che ha lanciato sul palco – poi i body scintillanti e infine i pantaloni di pelle che l'hanno consacrata come icona di stile degli anni Ottanta. Tina Turner, morta all'età di 83 anni, non è stata una pioniera solo nella musica, ma anche nello stile. Sul palco i suoi abiti graffianti e luminosi la rendevano quasi elettrica, magnetica, aprendo la strada a moltissime dive dopo di lei.
Tina Turner, una pioniera dello stile
La storia di Anna Mae Bullock, poi diventata Tina Turner, è la storia di una sopravvissuta. Di una donna che ha dimostrato come sia possibile rialzarsi dopo una storia di violenza domestica e tornare sul palco più forte di prima. Di un'artista che ha infranto moltissime barriere nel corso della sua lunga carriera, sparendo dalle scene e tornando a vendere milioni di dischi a quarant'anni suonati. Non solo è una delle cantanti che ha venduto di più nella storia, ma ha anche saputo combinare rock'n'roll e R&B in un modo unico, nella musica e nello stile.
Dagli anni Sessanta – la data del suo esordio – ha plasmato un nuovo modo di stare sul palco e, soprattutto, di vestirsi per il palco. Le gambe scattanti sempre in primissimo piano, sempre in movimento, esaltate da abiti corti con le frange che allungavano l'orlo. I tacchi a spillo, le paillettes e i capelli voluminosi e ribelli facevano il resto: Tina Turner è stata il simbolo della liberazione sessuale degli anni Settanta prima, dell'empowerment degli Ottanta poi.
Chi vestiva Tina Turner
Non è un caso che Tina Turner avesse lo stesso stilista di un'altra icona glamour: Cher. Il leggendario Bob Mackie disegnò gli abiti di strass che la resero una leggenda del palcoscenico. Ma la cantante di The Best amava anche moltissimo Azzedine Alaïa, tanto da indossare una sua creazione sulla copertina di Private Dancer. Se sul palco era incandescente, nella vita di tutti i giorni amava l'eleganza italiana di Giorgio Armani: si incontrarono alla fine degli anni '80 e diventarono amici, tanto che la cantante fu anche invitata a diverse sfilate.
L'influenza di Tina Turner nella moda
Ma sono soprattutto i suoi capelli a essere entrati nella leggenda: dopo le parrucche corvine degli anni Sessanta, la cantante decise di lasciarli liberi, spettinati e voluminosi. Non una chioma, una criniera con sfumature biondo miele che concentrava tutta l'energia rock di quel decennio e che è diventata la sua firma di stile insieme all'immancabile rossetto rosso.
Tale è il suo impatto nella cultura pop che nel 2018 le è stato dedicato un musical: "Senza Tina Turner non ci sarebbe Beyoncé, non ci sarebbe Rihanna, non ci sarebbe Katy Perry – ha detto Katori Hall, co-creatrice dello show – Non ci sarebbe questo fulgido esempio per così tante giovani interpreti e cantanti da guardare nel modo in cui era così autenticamente se stessa". Per Tina Turner la libertà è stata una conquista: da quel momento, sul palco e fuori, non ci hai mai voluto rinunciare, fino alla fine.