Misteriosa. Sofisticata. Eterea, perfino algida. Punk e aristocratica al tempo stesso. Icona dello stile british e musa di stilisti. Una bellezza oltre il tempo, le spazio e le mode: il fascino di Tilda Swinton è nella sua unicità, che sfugge da qualsiasi etichetta. L'attrice è arrivata al Festival di Cannes per la prima del film Three Thousand Years Of Longing dove ha incantato tutti con la semplicità androgina di una camicia bianca, il capo genderless per eccellenza, che su di lei diventa un abito d'alta moda.
Tilda Swinton viene da un altro pianeta, forse dal futuro: a sessant'anni ha l'audacia di sperimentare (e vincere!) ogni volta sul red carpet con look audaci e tagli punk, rasati ai lati. Siccome viene dal futuro, Tilda Swinton è stata la pioniera di un nuovo stile oltre le etichette e le convenzioni: ha sdoganato il taglio cortissimo a tutte le età, non si è mai lasciata sedurre neanche da un filo di trucco sugli occhi e i suoi look androgini hanno ridefinito il concetto di moda genderless prima che fosse un fenomeno mainstream.
Le origini scozzesi le hanno regalato un fascino aristocratico e guerriero, che si riflette in uno stile maschile e femminile. Non le è mai piaciuto vincere facile con abiti meringa, strascichi o minigonne. Ama i completi maschili, i colori forti, gli abiti concettuali che solo lei può indossare con tanta nonchalance. Ma soprattutto: le camicie bianche. Al Festival di Cannes si è presentata con uno chemisier celeste polvere e sandali rasoterra, una scelta controcorrente e chic.
Ha sfilato sul tappeto rosso del film R.M.N con un abito scultoreo che estremizza l'idea di camicia bianca trasformandola in un vestito lungo fino a terra. Perfino la scelta dello stilista rivela una suprema eleganza: è una creazione di Alaïa, la casa di moda che porta il nome del leggendario couturier tunisino. Lui, che amava la bellezza delle donne sopra ogni cosa, sarebbe rimasto incantato dalla bellezza lunare di Tilda Swinton, la diva venuta dal futuro per rivoluzionare tutti i canoni estetici.