Temu ha fatto causa a Shein: cos’è successo tra i due colossi del fast fashion
Temu ha fatto causa a Shein. I due colossi del fast fashion cinese, con i loro e-commerce dai prezzi quasi irrisori, si sono fatti conoscere in tutto il mondo per la loro massiccia presenza nelle pubblicità sui social e sui motori di ricerca. La notizia degli ultimi giorni vede la piattaforma cinese nata di recente, Temu, portare in tribunale il rivale.
Temu accusa Shein di "intimidazioni di tipo mafioso"
La notizia ha colto di sorpresa molti utenti, visto che, spesso, i due brand vengono equiparati, sia per i prezzi sia per le sponsorizzazioni onnipresenti, così come per l'impatto ambientale della produzione massiccia di un numero enorme di capi d'abbigliamento. In realtà, il loro catalogo non si assomiglia molto, visto che Shein vende prettamente abbigliamento, mentre Temu vende anche oggetti per la casa e tante altre categorie diverse. Shein, inoltre, è stata al centro di numerose indagini, sia giornalistiche sia investigative, riguardo alle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti, per molti ritenuti insostenibili.
Temu ha denunciato negli Stati Uniti Shein come riportato in un documento di presentato al tribunale distrettuale di Washington. Le accuse sono quelle di aver messo in atto comportamenti illegali e "tattiche intimidatorie di stampo mafioso" verso i fornitori di Temu. L'obiettivo? Danneggiare il concorrente. Già quest'estate Temu aveva deciso di muoversi legalmente contro Shein per alcuni loro comportamenti che violavano le leggi della concorrenza sul mercato. Dopo l'archiviazione volontaria del caso, Temu è tornata sui suoi passi sostenendo che il comportamento del colosso cinese si sia ulteriormente intensificato.
Temu, come si evince dalle 100 pagine di documento depositato in tribunale, sostiene che il comportamento aggresivo, al limite dell'illegale, sul mercato da parte di Shein sia dovuto allo sbarco nel mercato europeo e americano della stessa Temu. Quest'ultima è gestita da una società cinese, ma il suo quartier generale è a Boston, negli Stati Uniti. L' e-commerce della cinese PDD holding sostiene che Shein costringa i fornitori a firmare accordi, spesso non chiari, nei quali si vieta loro di fare affari anche con Temu. Per finire, l'accusa di comportamenti "anticoncorrenziali" rivolta a Shein si basa sui presunti accordi stipulati con i produttori per garantire la vendita esclusiva: questo violerebbe, secondo Temu, le leggi sull'antitrust del governo statunitense. E Shein come risponde? L'azienda cinese, per adesso, ha dichiarato che le accuse di Temu sono "prive di fondamento".