Quello che vediamo sui social corrisponde a verità? No e se per qualcuno questa è una certezza anche banale, per altri la distinzione tra il fittizio e il reale non è così scontata. Essere bombardati quotidianamente di perfezione, può sfumare il contorno tra questi due concetti, rendendolo sempre più labile, finendo col sovrapporre i due piani, rendendo la quotidianità un inferno. La spirale del confronto è distruttiva e si innesca proprio quando si comincia a paragonare se stessi e la propria vita con quello che viene proposto sui social. Qui è tutto perfetto, senza sbavature: nessun problema, nessuno sbaglio, nessuna sofferenza.
Si tende a mostrare solo il buono e il positivo, ovviamente, dipingendo un quadro che nella realtà non può esistere. E vale anche per l'aspetto fisico. Pelle liscia e levigata, seno florido, glutei sodi, gambe toniche, pance piatte, labbra carnose: spopolano visi che di naturale hanno veramente poco. I filtri disponibili su tutte le piattaforme permettono di modificare del tutto i propri tratti somatici, allineandoli all'ideale di bellezza e a allo stereotipo di perfezione contemporanei. Ma dei visi (quelli veri) coi brufoli, i peli, l'acne e le sopracciglia in disordine cosa ne è stato?
Il filtro Bold Glamour è virale sui social
Sono milioni i video su TikTok in cui gli utenti hanno utilizzato il filtro Bold Glamour. È diventato virale in pochissimo tempo, perché permette di modificare i lineamenti del viso in modo realistico, se per realistico si intende il punto di vista tecnologico. La sofisticata tecnologia di intelligenza artificiale che c'è alla base, infatti, è molto diversa da quella della maggior parte dei filtri. Col Bold Glamour il filtro non si toglie, non sbiadisce, non "scivola" neppure se ci si muove, neppure se ci si mette le mani sulla faccia. È impeccabile.
Decisamente meno realistico è l'effetto finale se si pensa ai visi veri delle persone. Il filtro manipola le caratteristiche del viso eseguendo una "correzione" estrema: pelle senza pori, zigomi scolpiti, labbra carnose, naso sottile. È un effetto che va ben oltre il make-up, perché si ottiene un risultato impossibile da replicare anche affidandosi ai migliori prodotti sul mercato. Il trucco fa miracoli, ma un filtro così impeccabile e sofisticato è una "truffa". Se utilizzato con criterio non ci sarebbe nulla di male, ma purtroppo i rischi ci sono per chi non lo prende come un gioco.
Dove sono finiti i visi veri?
L'abuso di tecnologie di questo tipo nasconde delle insidie. Il pericolo dietro l'angolo è quello di abituarsi a una versione di sé così perfetta, così allineata agli attuali canoni di bellezza e perfezione, da restare poi del tutto amareggiati quando ci si guarda allo specchio. Si cade vittime dell'insoddisfazione e della delusione, perché ci si confronta con una versione di sé che non esiste, che nella realtà non si può trovare, che è impossibile da raggiungere. Perché la versione di sé vera e reale include qualche ruga, la peluria, i segni dell'acne, magari un brufolo che spunta proprio quando hai un appuntamento con la persona che ti piace. Non ci si sente abbastanza e vale anche se si confronta il proprio aspetto con quello altrui, perché dall'altra parte dello schermo si troverà sempre solo bellezza e perfezione.
Alcune influencer hanno evidenziato queste criticità e questo è un dato di fatto riscontrabile facilmente. Ci ha ironizzato Valeria Angione, ha detto la sua Francesca Mittoni, influencer molto attiva nel sensibilizzare sugli effetti malsani di certi ideali di perfezione. Ha realizzato un video sull'argomento anche Joanna Kenny, l'influencer che normalizza il corpo delle donne. I numeri fanno però riflettere, perché su una minima parte di voci di disapprovazione ci sono comunque 12 milioni di video in cui si utilizza il filtro Bold Glamour. Siamo tutti ossessionati dal voler dare un'immagine perfetta, anche a costo di stravolgerla del tutto e di non riconoscersi allo specchio. Conta di più il numero di like sotto ai post, il numero di complimenti.
L'invito agli utenti è quello di fare attenzione, di ricalibrare le proprie aspettative verso se stessi e il proprio giudizio verso gli altri. Cercare la versione miglior di sé non è uno sbaglio, non lo è neppure giocare coi filtri. Il problema sorge quando si sposta la centratura, idealizzando qualcosa che non esiste, eleggendolo a unica forma possibile. Invece nella vita vera esistono i "difetti" e gli "inestetismi" che ci hanno insegnato a guardare con orrore. Tolta la bacchetta magica del filtro non cambia nulla, è con quell'immagine "imperfetta" che si deve convivere e fare i conti.
La "bomba psicologica" rischia di abbattersi violenta soprattutto sugli adolescenti, sulle persone fragili, sempre più incapaci di mostrarsi per ciò che sono e desiderosi di apparire perfetti, proprio come si vedono su TikTok. È materia da maneggiare con cura, perché basta poco per sentirsi sopraffatti dal senso di inadeguatezza. Ma la vita vera è fuori Instagram, fuori TikTok ed è con quella che bisogna fare i conti tutti i giorni. Perché i visi con le macchie, le discromie, la peluria, le lentiggini, le rughe, l'acne, i brufoli e la palpebra cadente esistono e non c'è bacchetta magica che tenga.