Stop di Zara ai resi gratuiti: quando saranno a pagamento? Cosa dicono le nuove regole
Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la notizia di un cambio di policy di Zara sui resi: il colosso dell'abbigliamento low cost spagnolo ha applicato alcune restrizioni alle restituzioni gratuite dei propri prodotti. Ci sono però da fare alcune precisazioni: le nuove regole valgono solo per il Regno Unito e si applicano a una minoranza di casi. Il cambiamento di policy è un tentativo di mettere un freno agli compulsivi online e alle spedizioni internazionali, nel segno della sostenibilità ambientale.
Cosa cambia per i resi da Zara
Cominciamo da una precisazione importante: per i consumatori italiani non cambia assolutamente nulla, almeno per ora. Le nuove regole di Zara al momento valgono solamente nel Regno Unito e solamente per gli acquisti online, ma è possibile che in futuro verranno estese a tutta Europa. C'è poi da fare un altro distinguo: la commissione verrà addebitata ai clienti solo per i resi gestiti da terze parti, come gli uffici postali, mentre i resi in negozio al momento continuano ad essere gratuiti. La commissione prevista oltremanica ammonta a 1,95 sterline (circa 2,29 euro), sulla scia di quanto hanno già fatto altre catene di abbigliamento.
Perché Zara vuole limitare i resi gratuiti
Zara sta cercando di compiere un primo passo contro la lotta agli sprechi. Fare shopping online è indubbiamente comodo, ma ha un pesante impatto sull'ambiente: le merci devono viaggiare per lunghe distanze con un packaging voluminoso che protegga abiti e accessori da possibili danni. Anche un piccolo paio di orecchini richiede una scatola, e il costo ambientale lievita se quel capo viene poi rimandato indietro. Lo scopo di Zara è quello di scoraggiare gli acquisti compulsivi e invitare i consumatori a comprare in modo più oculato. Il reso è uno servizio necessario in caso di errore o per una taglia sbagliata, ma non deve diventare un alibi per esagerare con gli acquisti: quante volte abbiamo comprato qualcosa online senza pensarci certi che "si può sempre rimandare indietro"? Si potrà ancora fare, ma con un pizzico di attenzione in più: la lotta agli sprechi passa anche (e soprattutto) dalle nostre azioni quotidiane.