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Opinioni

Spenderesti 2700 euro per un sacchetto della spesa da discount?

La shopper bag in plastica, usata per la spesa al discount, è diventata un oggetto del desiderio: la moda l’ha trasformata in borsa cult (da migliaia di euro).
A cura di Giusy Dente
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Tote Antwerp Balenciaga
Tote Antwerp Balenciaga

Crollano le certezze e persino quella che fino a poco tempo fa era soltanto una semplicissima shopper bag in plastica, adesso è qualcosa di più: un vero e proprio oggetto del desiderio. Per averla si è disposti a sborsare non centinaia, bensì migliaia di euro. I sacchetti che erano comunemente usati al discount per fare la spesa sono diventati oggi delle borse cult, centrali nelle collezioni delle principali Case di moda, ovviamente con griffe in bella vista.

Il successo dei sacchetti di plastica e di tela

Ai sacchetti in plastica stile discount è toccata la stessa fortunata sorte delle tote bag in tela, che stanno conoscendo un enorme momento di gloria. Un tempo erano diffuse unicamente per la loro funzione "pratica". Si riciclavano quelle regalate alle conferenze stampa o brandizzate da musei e catene di supermarket e si portavano in giro come portapranzo, come contenitori per la spesa, in aggiunta alla borsa o allo zainetto tradizionali. Erano comode ed erano anche un modo per rivendicare una scelta sostenibile ed ecologia, duratura nel tempo, meno inquinante rispetto ai sacchetti di plastica tradizionali. Poi sono diventate interessanti perché personalizzabili: visto che le usano tutti perché non renderle uniche e "carine"? Ecco quindi la messa in commercio di versioni più "instagrammabili": con citazioni, con immagini iconiche, con i segni zodiacali, con i nomi. A qual punto anche la moda si è accorta delle borse in tela e se ne è appropriata, rendendole però protagoniste, mettendole in primo piano, non relegandole più alla "serie B". Un esempio su tutti: la tote bag di Saint Laurent.

Tote Antwerp Balenciaga
Tote Antwerp Balenciaga

Questo sacchetto è diventato virale su TikTok, dove si sono susseguiti video di gente che faceva l'acquisto online e poi "spacchettava" l'ordine in diretta, mostrando il contenuto tanto desiderato. Questa borsa più di tutte si è imposta all'attenzione per il suo prezzo: acquistabile per meno di 60 di euro, ha permesso a tanti di possedere un oggetto griffato, senza dover spendere una fortuna. Ovviamente, accanto a chi le acquista per poterle sfoggiare, c'è anche chi lo fa per spirito di collezionismo o per "vocazione imprenditoriale": non è raro trovare questi stessi oggetti poi sulle bacheche degli e-commerce, rivenduti a prezzi decisamente maggiorati. Altro modello iconico di tote bag di lusso divenuta iconica, è quella disegnata da Maria Grazia Chiuri per Dior, da anni una delle più amate e vendute. Per gli stessi motivi, anche i sacchetti di plastica sono stati presi e ribaltati, portati in passerella, resi qualcosa da esibire. Possederne uno griffato significa sentirsi parte di qualcosa di più grande ed esclusivo.

Tote Antwerp Balenciaga
Tote Antwerp Balenciaga

Balenciaga si ispira all'ordinario e lo porta (ribaltato) in passerella

Per Balenciaga non è una novità: il Direttore Creativo della Maison da sempre attinge a scenari noti e oggetti di uso comune, stravolgendoli, per portarli nelle sue collezioni. Ha dimostrato che siamo disposti a sfoggiare qualunque cosa, purché sia griffata e faccia parlare, purché ci tolga dall'anonimato, dalla noia, dal vuoto e ci renda visibili: persino i sacchetti della spazzatura. Per una delle ultime sfilate (Autunno 2024) Denma Gvasalia si è ispirato alla idol culture americana, alle ossessioni dello star system hollywoodiano, proponendo una riflessione su questo bisogno costante che abbiamo di essere in prima fila, di essere visti, di possedere qualcosa che ci dia valore e significato. Ecco quindi shopper e grembiuli del market healty, sneakers e stivali in versione XL. Ha portato in passerella persino le ciabatte di spugna tipiche degli hotel (vendute a 650 euro). E proprio in quella sfilata ha fatto la sua prima comparsa la Tote Antwerp in nappa, con logo Balenciaga stampato sul davanti e sul retro, finiture in argento anticato.

Tote Antwerp Balenciaga
Tote Antwerp Balenciaga

Sul sito ufficiale è disponibile in varie stampe, del tutto simili a quelle delle shopper in plastica che si trovano alle casse dei discount: frutta, verdura, pezzi di pane. Quella di Balenciaga però non costa pochi euro, bensì 2700 euro. Con questo fenomeno si assiste al ribaltamento completo dell'ordinario in straordinario. La moda, inaspettatamente, ha trasformato qualcosa di cheap e insignificante in qualcosa da sfoggiare con orgoglio al di fuori delle corsie del supermercato: una vera e propria it bag. Con questa espressione si indicano quelle borse ambite da tutti, immediatamente riconoscibili, iconiche, spesso ricondotte a nomi illustri di celebrità. Ne sono esempi la Fendi Baguette, la Birkin di Hermes, la Jackie di Gucci. Sono oggetti che non passano mai di moda, il cui successo non si affievolisce con l'alternarsi delle tendenze: sono qualcosa che resta, un emblema. E arrendiamoci: l'emblema di questi anni è la tote bag (ma in versione lusso). Possederla significa poter dire: ce l'ho anch'io ed entrare in una nicchia esclusiva. Tutto questo ha un valore, che va ben oltre quello della semplice funzione dell'oggetto.

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Giornalista dal 2018, laureata in Lettere ed Editoria e Scrittura, consegue al termine degli studi universitari il master in Critica giornalistica presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma. Qui, oltre a portare avanti la formazione accademica e a fare esperienze di redazione, coltiva la passione per la radiofonia, collaborando con emittenti web e seguendo corsi di dizione e conduzione. Attualmente a Milano scrive per Fanpage.it, nell'area Stile e Trend, occupandosi prevalentemente di storie e interviste, questioni di genere, storie di donne.
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