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Settembre è il lunedì dell’anno: uno studio spiega perché proviamo paura al rientro

Ritornare alla routine quotidiana dopo le ferie ad agosto è sempre un’esperienza particolare: ricerche ed esperti spiegano come affrontare tutti i fastidi e le ansie di settembre.
A cura di Arianna Colzi
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Se l'anno solare inizia a gennaio, siamo tutti d'accordo sul fatto che settembre sia il lunedì del nostro anno. Settembre arriva dopo un (mai troppo) lungo weekend, ossia il mese d'agosto, con giugno e luglio che fungono dal tanto atteso venerdì. Per questo tanti di noi soffrono di quelli che anche il New York Times chiama i "September Scaries", ossia gli spaventi di settembre. Si tratta di una sensazione simile a quella che già proviamo durante l'anno in giornate come la domenica, in cui spesso si soffre della cosiddetta "ansia della domenica", visto l'imminente rientro in ufficio con tutto quello che ne consegue. Ma in cosa consiste questa sensazione di paura es timore?

Perché al ritorno in ufficio soffriamo dei September Scaries

"È una combinazione di timore, rimpianto e attesa che accompagna la fine di una pausa colletiva e l'inizio di un periodo frenetico e impegnativo", scrive il New York Times. L'estate, soprattutto in Italia, è un periodo incantato e romanzato, soprattutto quando siamo ancora bambini e frequentiamo la scuola. Finiti gli studi, soprattutto dopo le scuole superiori, quei tre mesi in cui siamo sostanzialmente cullati dall'ozio, dai libri, dalle avventure e in generale da una libertà che difficilmente riscontreremo successivamente. Insomma, la nostra fantasia collettiva sull'estate che ci trasciniamo grazie ai ricordi delle estate scolastica forma, poi, anche la nostra estate quando, se va bene, riusciamo a ritagliarci un paio di settimane di pausa dall'ufficio.

Anche culturalmente ad agosto nel nostro Paese tutto sembra diventare immobile, rarefatto: molti esercizi commerciali chiudono, le preoccupazioni si rimandano a settembre, insieme alle mail, l'iscrizione in palestra e alle centinaia di cene che abbiamo rimandato con l'inevitabile "ci pensiamo a settembre". Ecco ora settembre è qua, il mantra della procrastinazione è diventato realtà quotidiana e non possiamo più fuggire da determinate scadenze, appuntamenti (o almeno non da tutti). Per questo molti di noi si sentono intrappolati, schiacciati, sbalzati da un rientro che non riescono in qualche modo a metabolizzare. Spesso queste scadenze che si riversano su di noi a valanga, ci danno la sensazione di aver sprecato l'estate o di non aver fatto abbastanza, almeno secondo gli standard performanti che contraddistinguono le nostre routine.

"Se vi trovate impantanati nel malessere e nel panico, un buon primo passo è capire esattamente cosa vi preoccupa. È lo stress incombente della scuola o del lavoro? È il fatto che avete preso una vacanza e non ne avrete un'altra per molto tempo? Oppure perché amate tutte le attività associate all'estate, ma non potrete godervele di nuovo per molti mesi? I rimedi per ogni fastidio sono diversi", sintetizza Elizabeth Angell sul New York Times. Le transizioni più lente sono sempre quelle più facili da attuare, spiega Christian Waugh, professore di Psicologia alla Wake Forest University. Inoltre, per evitare o superare i september scaries, è sempre bene non colpevolizzarsi: il mondo non è mai bianco e nero, quindi non possiamo contrapporre la rilassatezza estiva all'incombenza degli obblighi di settembre.

Uno studio pubblicato da tre ricercatori statunitensi sul Journal of Experimental Social Psychology dimostra come le persone che riescono ad anticipare un momento positivo riescono poi a essere più reattivi nell'affrontare lo stress quotidiano: quindi sempre meglio dire sì, a un aperitivo con un amico ed è meglio evitare di rimandare la lettura di quel libro che avete sul comodino e che avete una voglia matta di leggere. In realtà, l'ansia settembrina, o september scaries se preferiamo gli inglesismi, è da anni parte di quel rientro inevitabile e inderogabile, quindi forse dobbiamo rassegnarci al fatto che non saremo mai in grado di trovare una soluzione a questo generale sentire. E forse è anche il cuore dell'anima di settembre.

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