Scoperto lavoro minorile tra i fornitori di Shein, l’azienda: “I casi sono stati risolti”
Come riportato in un articolo pubblicato dalla BBC, il gigante cinese del fast fashion Shein ha dichiarato di aver riscontrato due casi di lavoro minorile nella sua catena di fornitori nel 2023. L'azienda ha dichiarato di aver sospeso gli ordini dai fornitori coinvolti. Shein, negli scorsi anni, è nota per essere finita al centro di inchieste sulle condizioni dei lavoratori, pagati pochissimo e costretti a turni di lavoro sfiancanti. Inoltre, da anni il colosso cinese è al centro delle battaglie degli ambientalisti per l'assenza di una filiera sostenibile nei processi di produzione dei loro capi di abbigliamento.
Il caso di sfruttamento dei fornitori di Shein
"I casi sono stati risolti rapidamente, con misure correttive che hanno incluso la risoluzione dei contratti con i dipendenti minorenni, la garanzia del pagamento degli stipendi arretrati, l'organizzazione di visite mediche e la facilitazione del rimpatrio dai genitori/tutori legali, se necessario. Dopo un'adeguata risoluzione, ai fornitori è stato consentito di riprendere l'attività", ha dichiarato Shein. Stando a quanto riporta BBC, Shein avrebbe scoperto i due casi nei primi nove mesi dello scorso anno. Negli ultimi mesi Shein ha rafforzato la comunicazione riguardo a una "politica di tolleranza zero per il lavoro forzato". Questo perché il colosso cinese starebbe preparando il suo ingresso alla borsa di Londra.
Ciononostante, negli ultimi anni ancora diversi rapporti, come quello realizzato dal gruppo svizzero Public Eye, che mettono in luce le profonde ingiustizie che ancora subiscono i dipendenti di Shein, spesso costretti a moltissimi straordinari, che rendono i turni di lavoro massacranti. Una situazione di ipotetico miglioramenti delle condizioni di lavoro che ancora non si è trasformata in realtà, come mostra anche l'ultimo caso riscontrato tra i fornitori sollevato però dallo stesso Shein.