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Scarpe Balenciaga bruciate su TikTok: la protesta social dopo la campagna scandalo

Il caso Balenciaga ha scosso l’intero settore per immagini giudicate al limite della pedopornografia. Gli influencer prendono le distanze in modo plateale al grido di #BurnBalenciaga.
A cura di Beatrice Manca
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Immagini da TikTok @xvinnyx24 e @forgiatoblowusa
Immagini da TikTok @xvinnyx24 e @forgiatoblowusa

Era solo questione di tempo prima che la protesta contro Balenciaga dilagasse anche sui social. Una campagna natalizia del brand di casa Kering ha sollevato un'onda di polemiche per la presenza di bambini vicino a oggetti legati al mondo del bondage, come collari e cinture. Un'associazione che gli utenti hanno ritenuto di pessimo gusto e irrispettosa, ai limiti della pedopornografia. Dopo la netta presa di posizione di Kim Kardashian, ambassador e musa della Maison, ora sono le influencer sui social a protestare in modo decisamente esplicito: bruciando capi e accessori firmati.

Le polemiche sulla campagna Balenciaga

Il caso Balenciaga ha scosso l'intero settore: l'azienda è stata costretta a fare mea culpa e si è giustificata dicendo di essere ignara della presenza sul set di documenti e oggetti compromettenti (motivo per cui ha denunciato la casa di produzione per 25 milioni di dollari). Questo però non è bastato a distendere gli animi dei clienti che, anzi, hanno letto la mossa come la ricerca di un capro espiatorio. Se fino a ieri borse e scarpe disegnate da Demna Gvasalia erano l'oggetto del desiderio, nel giro di pochi giorni quegli stessi accessori sono diventati virali per la ragione opposta: il feroce boicottaggio che spopola su TikTok e Instagram.

Perché gli utenti bruciano le scarpe Balenciaga

Seguendo l'hastag #BurnBalenciaga, infatti, si possono trovare dozzine di video di scarpe tagliate oppure cosparse di benzina e bruciate. Un molto molto grafico di dissociarsi dalle scelte del brand che ricorda un'altra protesta di qualche mese fa. Quella volta erano le influencer russe a distruggere costose borse Chanel per protestare contro la Maison di moda francese, "rea" di applicare la legge europea sulle sanzioni alla Russia. L'intento è diverso, ma la modalità è simile: la distruzione plateale di un oggetto che diventa il simbolo di un problema più vasto. Gli utenti, nei commenti, si dividono: tutti sono d'accordo sull'errore commesso dal brand, ma alcuni ritengono uno spreco immotivato distruggere un paio di scarpe perfettamente integro. Il caso Balenciaga riapre il dibattito sulla cancel culture e consegna una lezione preziosa: nell'era dei social basta un solo errore a distruggere la reputazione.

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