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Santo Versace racconta Gianni: “Un talento così nasce ogni 50 anni, con lui è morto lo stilismo”

Dall’atelier di Reggio Calabria ai red carpet internazionali: Santo Versace ricorda a Fanpage.it il talento del fratello Gianni e il suo rapporto con Elton John e lady Diana.
A cura di Beatrice Manca
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Due fratelli diversi in tutto, ma uniti da un grande sogno: insieme hanno cambiato la storia della moda e, alla fine, la moda stessa. Venticinque anni dopo la morte di Gianni Versace a Miami è il fratello Santo Versace a raccontare la vita del geniale di stilista da un punto di vista privilegiato, quello del fratello maggiore. Lo fa attraverso il libro Fratelli, edito da Rizzoli, un'autobiografia che si intreccia con la storia della più casa di moda della Medusa: dall'atelier di Reggio Calabria ai red carpet internazionali. Una storia straordinaria di talento, visione e successo interrotta all'apice, quando Gianni Versace aveva appena 50 anni. Il 2 dicembre 2022 ne avrebbe compiuti 76. "Volevo raccontare la storia dal mio punto di vista – spiega Santo Versace a Fanpage.it – Se incontrassi Gianni oggi gli direi: che stronzo che sei, perché sei andato a Miami?"

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L'infanzia di Gianni Versace e la morte della sorella Tinuccia

Il libro inizia prima della nascita di Gianni, nella casa dei Versace a Reggio Calabria: la madre aveva un atelier in tutta la provincia, una donna all'avanguardia che non ha voluto smettere di lavorare neanche dopo il matrimonio – situazione non comune, nell'Italia del dopoguerra – e che ha trasmesso l'amore per la sartoria ai figli. In qualche modo, dice, Gianni Versace era "figlio d'arte". Nel libro Santo Versace racconta un altro lutto, tenuto privato per molto tempo: la perdita della sorella maggiore Tinuccia, morta quando aveva dieci anni. "Era la più grande, nata 13 mesi prima di me. Mi fa molto piacere parlare di lei, me la ricordo benissimo. Era un angelo, una bambina dolcissima, persino più protettiva di lei".

Tinuccia, Santo e Gianni Versace nel 1952, archivio privato di Santo Versace
Tinuccia, Santo e Gianni Versace nel 1952, archivio privato di Santo Versace

Da quel momento fu Santo il fratello maggiore, ruolo che ha sempre ricoperto con lo stesso spirito protettivo di quando era bambini: "Si capì sin da subito la diversità tra di noi: io ero pragmatico, come mio padre, mentre Gianni vagava sempre con la fantasia – sorride – Le vaghe stelle dell'Orsa".

I fratelli Versace da piccoli, archivio privato di Santo Versace
I fratelli Versace da piccoli, archivio privato di Santo Versace

La "rivalità" tra Gianni Versace e Giorgio Armani

Santo supportò Gianni Versace nell'avventura nella moda e insieme conquistarono le passerelle e le star. La chiave era la visione che aveva della moda: una nuova donna libera e sicura di sé. "Un talento come Gianni nasce ogni 50 anni. La prima parte del Novecento è stata dominata da Coco Chanel, la seconda da Gianni". Tra gli anni '80 e gli anni '90 Versace dominava le tendenze: "I direttori dei negozi ci chiamavano per dirci: oggi tizio è entrato e ha svaligiato il negozio! Ma le cose più belle le abbiamo scoperte dalla televisione". Nelle parole di Santo Versace trapela tutta l'energia e l'entusiasmo di quel periodo, la forza visionaria di chi ha saputo trasformare il talento dei singoli in una delle forze motrici del Paese.

Santo e Gianni Versace, archivio privato di Santo Versace
Santo e Gianni Versace, archivio privato di Santo Versace

Perfino i costumisti della serie cult Miami Vice vestirono i protagonisti con i due big della moda italiana: "Gianni e Giorgio. C'è stato un momento in cui dominavano la moda". Sul rapporto tra Gianni Versace e Giorgio Armani si è scritto molto: l'eterno duello del Made in Italy, come Ettore e Achille, Coppi e Bartali. "La grandezza dei due grandi rivali era nell'inventare una nuova donna: uno creava la libertà totale, l'altro pensava alla donna manager. Due mondi diversi". Ma perfino Re Giorgio ammise in un'intervista che l'unica cosa che invidiava a Gianni Versace era il fratello Santo.

Gianni Versace nel 1991
Gianni Versace nel 1991

L'uomo che cambiò lady Diana

Santo Versace traghettò l'azienda di famiglia anche nei momenti di tempesta, dopo la prematura e sconvolgente morte di Gianni Versace. L'imprenditore ricorda un articolo di Quirino Conti apparso nell'anniversario della morte dello stilista: "A Miami è morta la moda, è morto lo stilismo – cita – aveva centrato il punto. La morte di Gianni tolse moltissimo a Milano".

Gianni Versace con le modelle nel 1989
Gianni Versace con le modelle nel 1989

Tra le tante star presenti al funerale dello stilista c'era anche lady Diana, che aveva stretto un rapporto unico con lo stilista italiano. "Probabilmente fu l'ultima uscita pubblica di lady Diana – spiega oggi Santo – prima delle vacanze e della tragedia a Parigi. Era un personaggio straordinario, con Gianni avevano grande feeling perché era anche grande amica di Elton John. I giornali scrissero che Gianni Versace aveva cambiato lady Diana, da moglie del principe Carlo a icona di stile globale".

Santo e Gianni Versace
Santo e Gianni Versace

I rapporti con Donatella Versace

Santo Versace oggi non fa più parte dell'azienda di famiglia. Versace nel 2018 è stata acquisita dal conglomerato del lusso Capri Holdings: "Io l'ho vissuta come un cambio di vita. Avevo già accanto mia moglie Francesca, che mi ha fatto tornare giovane – spiega l'imprenditore – non sono mai stato impegnato come adesso". Alla sorella Donatella Versace, racconta nel libro, lo lega "un legame profondo, viscerale, ma pieno di contraddizioni". Oggi, precisa, i loro rapporti sono "buoni". Le foto che li ritraggono insieme sono rarissime e nel memoir spiega che esiste una Donatella Versace pubblica, forte e grintosa, e una Donatella ‘privata': "È una donna con le sue fragilità, ma anche molto amorevole quando esce dal personaggio".

Donatella e Gianni Versace
Donatella e Gianni Versace

La fondazione Santo Versace

Oggi Santo Versace ha un nuovo amore: il cinema, ed è presidente di Minerva Pictures. Una passione che condivide con la moglie Francesca De Stefano: i due sono sposati dal 2014 e, dicono, "si innamorano e si sposano ogni giorno". Il loro incontro, in qualche modo, era scritto nelle stesse: la nonna di Francesca De Stefano era cliente della madre di Santo Versace, la madre di Gianni Versace. Si tengono ancora per mano come il primo giorno e sono uno il supporto dell'altro: tanto è impetuoso il marito, sempre proiettato nel prossimo progetto, quanto è riflessiva e accogliente la moglie, la parte più sensibile ed empatica della coppia. Insieme hanno deciso di avviare una fondazione benefica per "restituire" parte della loro fortuna alle persone più fragili. "Non abbiamo avuto figli – spiega Francesca De Stefano – ci mancava l'idea di continuità, di eterno che ti dà un figlio. Questo nostro amore, ci siamo detti, deve continuare per gli altri".

Francesca De Stefano Versace e Santo Versace
Francesca De Stefano Versace e Santo Versace

La Fondazione Santo Versace è appena nata, ma è già attiva su diversi fronti: "Siamo vicini alle donne carcerate e ai loro bimbi, alle donne ridotte in stato di schiavitù per la tratta della prostituzione e agli anziani. Mentre i bambini sono amati da tutti, gli anziani meno, quindi mi sono sentita chiamata in causa". Una lezione imparata da Santo Versace a tavola con i genitori: condividere ciò che si ha, quando e come si può, affinché nessuno rimanga indietro.

Francesca De Stefano Versace e Santo Versace
Francesca De Stefano Versace e Santo Versace
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