Rosa Chemical, scoppia la polemica in Parlamento. Lo stylist: “È già la star di Sanremo 2023”
Provocatorio, divisivo, anticonformista. Rosa Chemical, 25 anni, è uno degli artisti più attesi al Festival di Sanremo 2023: il suo brano Made In Italy promette di sollevare tante polemiche quanto entusiasmo. Per Manuel Franco Rocati – questo il suo vero nome – non si tratta di un debutto assoluto: l'anno scorso è salito sul palco dell'Ariston per duettare insieme a Tananai sulle note di A Far l'Amore Comincia Tu, in una versione rivista e corretta con una dose extra di erotismo. L'esibizione del rapper a Sanremo è tra le più attese: Rosa Chemical è famoso per il suo stile eccentrico e sopra le righe ma sempre ricercato, tanto da essere scelto da Gucci come modello.
Quest'anno Rosa Chemical ha fatto notizia ancor prima di esibirsi: la deputata di Fratelli d'Italia Maddalena Morgante ha chiesto in aula un "ripensamento" sulla partecipazione del rapper Rosa Chemical venga escluso dal Festival per la "rivoluzione fluida" di cui è portatore e per il testo della canzone denso di riferimento al "sesso, amore poligamo e porno" (termini per cui si è addirittura scusata con l'aula). "La polemica è sterile e aberrante, basata sul nulla – commenta lo stylist di Rosa Chemical a Fanpage.it – d'altro canto sono anche contento perché tante persone che non conoscevano Rosa prima, e adesso sono incuriosite". Lo stylist Simone Folli, che da circa un anno cura i suoi look, ci ha raccontato il gusto di Rosa Chemical per una moda libera, oltre ogni etichetta.
Cosa hai pensato quando hai letto la notizia delle accuse di FdI a Rosa Chemical?
Sono rimasto inorridito dalla polemica, ma è anche vero che Sanremo non è neanche iniziato e un parlamentare ha fatto il suo nome e cognome: io sono un po' della filosofia che l'importante è che se ne parli. Lo vedo già come la star del Festival di Sanremo (aggiunge ridendo, ndr).
Rosa Chemical ha uno stile molto particolare, come avete lavorato insieme?
Io lavoro con Rosa Chemical da circa un anno: lui tiene molto alla sua immagine e si diverte a esprimere la sua personalità attraverso gli abiti. Lui mi trasmette un mood, mi dice come si sente e io cerco attraverso le proposte look di rappresentare la sua essenza. Siamo molto in sintonia: quello che mi piace di lui è che è davvero così: quando sceglie di indossare una gonna lo fa perché lo fa sentire bene. Rosa è sempre se stesso, è libero da ogni tipo ti etichetta e lui porta con sé una serie di valori, come l'amore, la libertà di espressione e il superamento degli stereotipi.
Definiresti il suo stile genderless?
Si tende molto a etichettare le cose, adesso, e in certi casi è assolutamente giusto. Ma nella società utopica di Rosa le etichette non servirebbero: il discorso dell'azzurro per i maschi e del rosa per le femmine che ci hanno impongono fin dalle elementari proprio non esisterebbe.
Come si è evoluto lo stile di Rosa Chemical?
Lui è cambiato molto nel tempo, da un'immagine legata al mondo della trap con le tute Palm Angels ci siamo spostati: in una società fluida anche Rosa si evolve di continuo. Il suo stile è sfaccettato, dinamico e in continua trasformazione.
Rosa Chemical viene spesso definito il nuovo Achille Lauro: che ne pensi?
È un paragone che fanno gli altri, non noi: sono due storie diverse, due percorsi di vita diversi.