Rania di Giordania, festa pre matrimonio per la futura nuora: i simboli nascosti nell’abito della sposa
Nuovo royal wedding, nella famiglia di re Abdullah II e della regina Rania di Giordania. Solo pochi mesi fa la coppia ha visto convolare a nozze la figlia Iman con il fidanzato venezuelano di origini greche Jameel Alexander Thermiotis. È stata una festa sontuosa a cui sta per farne seguito un'altra, anche più sfarzosa. A breve, infatti, verrà celebrato il matrimonio con cui il principe ereditario Hussein giurerà amore eterno alla fidanzata Rajwa Al Saif. Come impone la legge, dopo il matrimonio diventerà principessa Rajwa al Hussein. La cerimonia è prevista l'1 giugno dunque a Palazzo fervono i preparativi, ma intanto si è già svolto il rito dell'henné a cui hanno partecipato circa 600 donne, tra principesse, membri della royal family, donne provenienti da varie regioni del regno. Il rito si è svolto nel parco di Zahran Palace, lo stesso dove la prossima settimana si svolgerà la cerimonia nuziale.
Che cos'è la cerimonia dell'henné
L'henné party pre-matrimonio è la cerimonia che precede il rito nuziale nei paesi arabi. Le invitate (amiche e parenti della sposa) si decorano reciprocamente mani e piedi con una pasta di henné, realizzando tatuaggi simbolici e portafortuna. Ogni disegno può richiedere una realizzazione anche di svariate ora: si tratta di motivi molto intricati, che necessitano di massima precisione nell'esecuzione. Il rituale segna per la futura sposa il passaggio dalla sua famiglia d'origine a quella nuova, quella del marito, pronta ad accoglierla.
Cosa ha indossato la futura sposa
Non si conosce il nome della Maison a cui la principessa affiderà il look del grande giorno. Imam aveva scelto una creazione firmata Dior, dunque la scelta potrebbe ricadere nuovamente sulla Casa di moda francese. Per la tradizionale cerimonia dell'hennè, invece, ha commissionato un elegantissimo abito alla stilista araba Honaida Al-Serafi (del bran Honayda), che ne ha realizzato uno ispirandosi al Najdi thub (o Sahabi thub), uno dei costumi tradizionali sauditi caratterizzato da velo e ampie maniche lunghe.
La designer ha voluto unire la cultura e la moda della Giordania a quelle dell'Arabia Saudita, per celebrare magnificamente l'unione di Rajwa (nata a Riyadh, in Arabia Saudita) e del principe giordano Hussein. Al tempo stesso ha preso spunto dalla personalità della sposa, cercando di riflettere anche il suo carattere, oltre alle tradizioni della sua terra. L'abito bianco ha richiesto 340 ore di lavoro.
È impreziosito da ricami realizzati con un mix di seta, fili metallici e tradizionali corde di canna, gli stessi usati anche per il velo. Quest'ultimo ha richiesto 760 ore per essere completato. Il velo della sposa presenta sette stelle ricamate, per indicare la stella a sette punte che si trova sulla bandiera giordana. Oltre alle stelle, ci sono delle intricate palme come riferimento all'Arabia Saudita, di cui sono il simbolo. Infine, sono stati ricamati i versi "Ti vedo e la vita diventa più bella" del poeta tunisino Abu al-Qasim al-Shabi. Abito celeste per la regina Rania di Giordania, realizzato su misura per lei dal brand libanese Krikor Jabotian, caratterizzato da collo alto, cintura in vita, maniche svasate e ricami di perline.