Quanto è costato l’abito da sposa di Meghan Markle e perché non convinceva la regina
Sei anni fa 30 milioni di persone si riunivano davanti al televisore per seguire in diretta il matrimonio tra il principe Harry e Meghan Markle, una favola modera dove il figlio dell'allora futuro re del Regno Unito sposava l'attrice statunitense. Una storia che ricordava un po' quella che più di cinquant'anni prima aveva scaldato i cuori del pubblico, quando il principe Ranieri III di Monaco coronava il suo sogno d'amore con la star di Hollywood Grace Kelly. Oggi i duchi di Sussex vivono negli Stati Uniti e si scambiano ogni anno dei regali particolari per festeggiare l'anniversario di un matrimonio su cui si erano create molte attese, a cominciare dalla scelta dell'abito della sposa che, come in tutte le nozze celebri, è stato tra i protagonisti della cerimonia.
Quanto è costato il vestito di Meghan Markle
Per l'abito da sposa Meghan Markle si affidò alla Maison francese Givenchy, e all'allora Direttrice Creativa Clare Waight Keller. Il design del capo era un'elogio del fondatore della Casa di moda e riprendeva la sua estetica elegante e sobria. Il modello era caratterizzato da maniche lunghe e una scollatura a barca, ispirata all'abito disegnato dallo stesso couturier per Audrey Hepburn nel film Funny Face del 1957. Secondo Waight Keller il vestito doveva incarnare lo "stile disinvolto di Meghan Markle" ed essere "non eccessivamente femminile, ma nemmeno minimale".
La sua creazione richiese 3900 ore di lavoro e 50 persone, oltre che 100mila sterlina. Meghan Markle dovette provare l'abito otto volte nel corso di quattro mesi. Per quanto riguarda il velo, invece, era lungo 5 metri ed era stato decorato da pizzi raffiguranti la flora di ciascuno dei 53 paesi del Commonwealth; era talmente delicato che le sarte dovevano lavarsi regolarmente le mani per evitare di scolorire il tessuto.
Cosa ne pensava la regina dell'abito
Sembra che la compianta regina Elisabetta II credesse che l'abito fosse "troppo bianco" per essere indossato in chiesa da una donna divorziata. La commentatrice reale Ingrid Seward ha raccontato nel suo recente libro My Mother and I: "Dal punto di vista del monarca, non era appropriato che una divorziata risposata in chiesa sembrasse così vistosamente verginale".