Quali sono le regole che devono seguire le tate a corte per l’educazione dei principi inglesi
Dopo il ricovero di Kate Middleton alla London Clinic a causa di un intervento all'addome, in molti si sono domandati chi si prendesse cura dei bambini durante la sua assenza. È noto ai più che la principessa del Galles sia molto legati ai figli e che fin dalla loro nascita abbia voluto occuparsene personalmente, ora che è costretta a restare in ospedale, però, è necessario che qualcuno la sostituisca. Come in tutte le famiglie moderne il padre ha un ruolo importante nell'accudimento dei piccoli, perciò è il principe William che cerca di assolvere a entrambi i ruoli annullando tutti gli impegni ufficiali per dedicarsi esclusivamente alla famiglia. Tuttavia, non può essere sempre presenta dovendo anche assistere la moglie, che va a trovare quotidianamente in ospedale e quindi in suo aiuto intervengono Carol Middleton, la madre di Kate e la tata Maria Teresa Turrion Borrallo, che lavora con la famiglia da quando il principe George ha 8 mesi.
Il particolare addestramento delle tate reali
Per diventare una royal nanny è necessario frequentare le scuole più prestigiose, in grado di formare la bambinaia perfetta per affrontare le problematiche legate alla famiglia reale. Maria Teresa Turrion Borrallo ha studiato alla Norland School per tate a Bath, in Inghilterra, una delle più esclusive al mondo. In questo istituto non vengono insegnate solo le classiche mansioni di una baby sitter, come cucinare, organizzare feste di compleanno e educare i bambini, ma anche a evitare i paparazzi, difendersi con arti marziali e guidare in condizioni di pericolo, oltre che scovare vie di fuga inaspettate.
La regole delle royal nanny
Si può dire che Maria Borrallo abbia dedicato la propria vita ai Wales, per la sfera privata non c'è spazio. In cambio lo stipendio è sicuramente adeguato, che può arrivare fino a 100mila euro l'anno. In più le tate reali devono vivere nella massima discrezione e, ovviamente, rinunciare a ogni forma di social network. Ovviamente la regola principale è quella della riservatezza, nulla di ciò che succede all'interno del Palazzo deve trapelare, ma c'è anche un altro dettame piuttosto singolare: alle baby sitter non è concesso utilizzare la parola "kid", ossia bambino. Il motivo sarebbe quello di rispetto nei confronti dei più piccoli, in modo da non sminuirli.
Le tate reali negli anni
Sembra che tra Kate Middleton e Maria Borrallo ci sia un buon rapporto, d'altronde lavorano assieme da quasi dieci anni. Tuttavia, in passato, non è sempre stato così. Pare che Lady Diana abbia licenziato la prima bambinaia di William e Harry perché si erano legati molto a lei, e anche la successiva dovette subire lo stesso destino quando, durante il divorzio con l'allora principe Carlo, Diana la sentì riferirsi ai figli come "i miei ragazzi". Toccò una sorte simile alla tata della piccola regina Elisabetta II, Marion Crawford, a cui Lilibeth era molto legata. L'affetto non bastò a tenerla a corte quando, ormai in pensione, scrisse un libro sull'infanzia della sovrana. Bisogna quindi stare molto attente se si vuole mantenere il proprio ruolo all'interno della famiglia reale, lo sa anche la baby sitter di Carlo III che osò contraddire la regina ritenendo il primogenito abbastanza grande per mangiare un budino. L'affermazione le costò il posto di lavoro.