Proteste alla Milano Fashion Week: bandiera dell’Ucraina e messaggi contro la guerra
Dopo la parola pandemia, nessuno avrebbe voluto dover familiarizzare con un'altra terribile parola: guerra. E invece è successo. Il mondo questa mattina ha appreso la storica decisione di Vladimir Putin: il Presidente ha dichiarato guerra all'Ucraina e contemporaneamente ha minacciato che adotterà una linea durissima verso tutti i Paesi che interferiranno con l'intervento militare russo. Lo scenario che abbiamo di fronte è drammatico e riguarda tutti. Per questo alla Milano Fashion Week non si poteva far finta di nulla, lasciando che un evento di portata epocale venisse del tutto ignorato, messo da parte tra una sfilata e una passerella. Alcune dimostranti hanno voluto porre l'attenzione su quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina, su quello che a tutti gli effetti si profila come il terzo conflitto mondiale.
Bandiera giallo-blu alla Milano Fashion Week
Si profila all'orizzonte la terza guerra mondiale e il mondo, anche quello della moda, non può restare passivo a guardare. A Milano è in corso la Settimana della Moda, che ha richiamato in città influencer e celebrities da ogni parte del mondo. È arrivata in Italia anche Kim Kardashian, che ha assistito allo show di Prada, a cui era presente anche Chiara Ferragni, ospite fissa quando si tratta degli eventi più glamour del settore fashion. Ma non c'è glamour che tenga: oggi è una giornata di dolore, quella della dichiarazione ufficiale di guerra.
E non basta la sfilata di una Maison di fama mondiale, non basta una passerella ricca di grandi nomi a scacciare un pensiero brutale come quello della guerra, come quello della morte che incombe. Alcuni manifestanti si sono ritrovati davanti al Consolato russo per protestare contro l'invasione ordinata da Putin, sventolando bandiere e cantando inni di pace. Altri manifestanti hanno fatto lo stesso alle sfilate, per richiamare l'attenzione su quello che sta accadendo in queste ore. Qualcuno ha sventolato la bandiera giallo-blu dell'Ucraina, qualcuno si è impresso quei colori sulla pelle, qualcuno ha alzato dei cartelli con sù scritto "No war ".