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Pretty Woman, la storia dell’iconico abito cut-out di Julia Roberts

Ricordate la scena iniziale di Pretty Woman, quella in cui Julia Roberts indossa il sensuale minidress cut-out? In pochi sanno com’è nato quel sinuoso look diventato leggendario: ecco la sua storia.
A cura di Valeria Paglionico
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Ricordate Pretty Woman, l'iconico film degli anni '90 con Julia Roberts e Richard Gere? Oggi se ne ritorna a parlare e il motivo è molto semplice: con la regia di Carlin Brouwer e Chiara Noschese è diventato un musical da sold-out in ogni tappa. Per i nostalgici che non si perdono neppure una replica in tv, però, la versione cinematografica originale continua a essere un cult. Cosa ha contribuito a rendere il film tanto iconico? I look della protagonista, capaci di mixare sensualità, glamour e bon-ton. Il mini abito bianco e denim cut-out, ad esempio, ancora oggi viene considerato leggendario ma solo in pochi conoscono la sua storia: ecco come è nato il costume trendy ancora oggi super richiesto.

Perché nella prima scena Julia Roberts ha i fianchi nudi

Vivian Ward, alias Julia Roberts in Pretty Woman, è diventata una delle donne più amate della storia del cinema non solo grazie alla storia da fiaba di cui è protagonista, a contribuire al suo successo è stata anche l'evoluzione di stile da squillo a lady che ha messo in atto durante il racconto. Non sorprende, dunque, che negli anni '90 la costumista Marilyn Vance, una fuoriclasse di Hollywood, vinse il premio BAFTA proprio grazie all'armadio di Vivian. Nella scena di apertura sulla Hollywood Boulevard quest'ultima scelse per la protagonista un mini abito cut-out sui fianchi, con la gonna e il bustier tenuti insieme da un maxi anello. Il motivo? Voleva che i fianchi della Roberts rimanessero nudi, così che la silhouette sembrasse decisamente più sinuosa.

Julia Roberts in Pretty Woman
Julia Roberts in Pretty Woman

Chi ha firmato il minidress bicolor di Pretty Woman

L'abito, inoltre, aveva anche un altro obiettivo: far apparire fin dall'inizio Vivian come una squillo di carattere, indipendente e forte. Da dove è nata l'idea? Da alcuni ricordi d'infanzia della costumista, che andò alla ricerca di qualcosa che potesse somigliare un suo vecchio costume da bagno firmato Rudi Gernreich. Alla fine trovò il minidress di Hunza G., un brand di swimwer tornato alla ribalta negli ultimi anni proprio grazie a Pretty Woman. Per renderlo ancora più provocante Marilyn Vance lo abbinò a dei cuissardes di vernice trovati in un negozio punk di Londra, completando il tutto con l'iconica parrucca bionda a caschetto. Le scelte della stylist non si sarebbero potute rivelare più azzeccate: hanno contribuito a trasformare Vivian Ward in una moderna Cenerentola.

Il minidress di Hunza G.
Il minidress di Hunza G.
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