Prada alla Milano Fashion Week: uomini in shorts e camicie a fiori sfilano tra le pareti ‘liquide’
La Milano Fashion Week Uomo è arrivata al suo terzo giorno di sfilate, il giorno di Prada. La nuova collezione maschile per la Primavera/Estate 2024, disegnata da Miuccia Prada e Raf Simons, si basa su silhouette dalle linee forti e decise: spalle larghe, bermuda corti, punto vita ben definito. Ma è la location la vera magia: intorno alla passerella ‘cola' una sostanza trasparente che crea una specie di cascata invisibile e gelatinosa tra i modelli e le prime file dove, tra le star presenti, c'è anche Mahmood con una canottiera in pelle.
La sfilata Uomo Primavera/Estate 2024 di Prada
Dal punto di vista stilistico, probabilmente si tratta della collezione maschile più audace di Prada da molte stagioni a questa parte. Miuccia Prada e Raf Simons hanno dato un taglio netto alla classiche linee del guardaroba maschile: al posto dei pantaloni, shorts a vita alta. Al posto del blazer, camicie infilate nella cintura. Al posto delle stringate, scarpe senza lacci dal design futuristico e dai colori accesi.
Prada Il nero rigoroso si alleggerisce con soprabiti pastello, mentre le camicie fioriscono con applicazioni colorate in 3D, stampe e frange. Tornano i jeans in passerella, rigorosamente a vita bassa e abbinati a gilet ‘utility' (qualcuno direbbe: da pescatore) dalle mille tasche. La silhouette è scolpita intorno al punto vita, con giacche dalle spalle larghe che si ‘restringono otticamente alla cintura.
Mentre i modelli avanzano, dal soffitto comincia a colare una sostanza trasparente e gelatinosa che forma ‘pareti liquide' lungo tutta la passerella. Invasione aliena? Distopia liquida? Opera d'arte contemporanea? Niente di tutto questo: una metafora della fluidità e delle "architetture liquide" che caratterizzano la collezione, concreta e pragmatica, ci annuncia un'estate all'insegna della libertà stilistica.
La collezione maschile disegnata da Miuccia Prada e Raf Simons è stata descritta dal brand come un omaggio a "un'assoluta libertà dei corpi, espressa sin dalla costruzione degli abiti che li vestono". L'intera collezione esplora un paradosso, nella sua apparente semplicità: ogni assunto sartoriale viene decostruito e ricostruito da zero. Il continuo lavoro ha un unico scopo: la consapevolezza del corpo che si muove libero.