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Phoebe Philo si racconta dopo dieci anni: “Ci vogliono tempo e impegno per realizzare cose di significato”

Phoebe Philo, designer ed ex Direttore Creativo di Céline e Chloé, si racconta al New York Times a distanza di dieci anni dall’ultima intervista, tra aspettative, ritorni e creazione di un mito.
A cura di Arianna Colzi
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Phoebe Philo
Phoebe Philo

La "Chanel della nostra epoca" rompe il silenzio. Phoebe Philo, designer ed ex Direttore Creativo di Chloé e Céline, ha rilasciato un'intervista al New York Times, a dieci anni di distanza dall'ultima. Ai microfoni di Vanessa Friedman, editor di punta del quotidiano statunitense, ha raccontato del suo ritorno dopo sei anni nel mondo della moda e di cosa voglia dire oggi essere un creativo.

Le parole di Phoebe Philo al New York Times

Phoebe Philo non ha bisogno di molte parole per spiegare il suo lavoro. Si racconta certo, ma non ama spiegare. La sua capacità di liberare le donne dal male gaze, dallo sguardo maschile, ha offerto loro la possibilità di vedere oltre una società che le vuole incatenate a una serie di stereotipi ormai desueti. Non dobbiamo dimenticare che Philo è stata la prima designer e Direttore Creativo a prendere un congedo di maternità: una piccola rivoluzione in un mondo che discrimina ancora le donne. Mentre continua a rilasciare drop della sua nuova omonima collezione, presentata lo scorso ottobre, presto la designer potrebbe distribuire la sua linea anche in una serie di di pop up store. Inoltre, Phoebe Philo racconta a Vanessa Friedman la sua essenzialità, non solo nell'essere quite luxury un decennio prima del quite luxury, ma anche nell'aver saputo diventare un mito anche grazie alla sua assenza.

Phoebe Philo dopo la sua ultima sfilata da Céline
Phoebe Philo dopo la sua ultima sfilata da Céline

Dopo aver trasformato Chloé e Céline, rendendo oggetto del desiderio abiti semplici ma pieni di significato nel loro minimalismo, Philo si è ritirata nella sua Londra, dove oggi ha sede il quartier generale del suo omonimo brand. In un mondo fatto di storytelling, di narrazione, dove ogni collezione viene arricchita di significati non sempre evidenti, Philo sentenzia: "Io non credo che ci sia bisogno di troppo storytelling". Eppure proprio l'assenza di Phobe Philo dalle scene è stato una sorta di storytelling, che ha reso l'attesa del suo ritorno essa stessa un piacere, parafrasando Oscar Wilde.

Phoebe Philo riceve un premio
Phoebe Philo riceve un premio

"Forse c'era l'aspettativa che avrei potuto fornire tutto a tutti immediatamente", ha detto Phoebe Philo a Friedman. "E questo non è possibile. Ci vuole tempo e impegno per realizzare la maggior parte delle cose che hanno un significato. Si deve lottare per qualcosa". Un messaggio forte in un universo moda dettato da regole e tempi sempre più voraci e frenetici, che la designer ha sempre saputo rifuggire dettando i propri tempi. Ora che è tornata ha scelto Sandra Hüller come volto del brand: l'attrice candidata all'Oscar per Anatomia di una caduta con il suo volto enigmatico e il suo minimalismo mai banale è perfetta per incarnare la donna che Phoebe Philo vuole vestire.

Phoebe Philo nel 2013
Phoebe Philo nel 2013

La designer ha poi parlato di come la produzione ossessiva e frenetica sia insostenibile: "Oggi continuo a indossare abiti che ho da 20 anni. Uno dei miei pantaloni preferiti è un paio di pantaloni di Chloé che ho fatto io. Questi capi sono importanti per me. Non voglio sbarazzarmene. Quindi, quello che abbiamo ora è un corpo di lavoro di un anno, ed è tutto collegato". Nell'intervista la designer difende i prezzi particolarmente alti della sua nuova collezione, parlando anche delle numerose storture del mondo della moda, dalla politica dei resi, al fatto che i capi restino sul mercato troppo poco. Una visione davvero chiara e realistica del sistema per una donna abituata a parlare raramente.

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