Perché tutti parlano degli stivali gonfiabili Rick Owens
La Fashion Week di Parigi sta per volgere al termine. Dopo la sfilata di Louis Vuitton sotto la direzione artistica di Pharrell Williams, a far discutere pubblico e critica è stata la collezione Uomo di Rick Owens. Il designer statunitense ha portato sulla passerella il rifiuto dell'omologazione e del conformismo, stupendo tutti con una serie di stivali davvero particolari.
Gli stivali gonfiabili di Rick Owens
La collezione Uomo di Rick Owens dell'Autunno/Inverno 2024-25, Porterville, si è tenuta nella sede dello showroom del brand nel palazzo di Place du Palais Bourbon. In questo pezzo di storia parigino (le finestre si affacciavano sulla cupola dell'Assemblée National) la colonna sonora di David Bowie e Brian Eno (il brano è dell'album del 1977 è Low Cost), sfilano cappotti plaid, mantelli simili a copricapi punk con le spalle a punta.
In questo scenario utopico e quasi brutalista, risaltano gli stivali gonfiabili, ovvero i Mega Man boots, ossia delle scarpe-scultura che sembrano fatte dello stesso tessuto dei piumini citati poco fa. Questa collezione, che segna i 30 anni del brand, sta già spopolando su Instagram, dove fan e detrattori del designer californiano Rick Owens commentano questi grandi stivali dalla forma quasi ovale che inglobano il pantalone, quasi fossero una bolla (da qui un'altra espressione per definirli, bubble boots): se abbinati ai piumini a punta, sembrano dar vita a una specie di tuta spaziale. Gli stivali imbottiti di Rick Owens si prestano anche a essere indossati con un pantalone a zampa, di cui diventano una sorta di prosecuzione ideale. I boots sono realizzati in gomma elasticizzata in collaborazione con il designer inglese Straytukay, noto per la sua sperimentazione dei capi.
Perché tutti parlano dei Mega Man Boots
Ma quindi perché tutti parlano di questi stivali in gomma elasticizzata? Si tratta dell'ultima provocazione, in ordine di tempo, di Rick Owens, già noto per i suoi stivali ispirati ai Kiss e amatissimi dalle star. Una provocazione che è anche una dimostrazione di tecnica sartoriale e di quanto il design innovativo del creativo californiano si presti all'utilizzo di varie texture e materiali.