Perché sempre più coppie vietano le foto al proprio matrimonio
Nell'era dei social media, sposarsi sembra diventato un fatto esclusivo e in alcuni casi anche privato. Nel grande giorno alcune celebrities scelgono riservatezza totale, chiedendo anche agli invitati di non scattare, e di conseguenza postare sui social, foto delle nozze. Altre star, invece, condividono i loro matrimoni o quelli a cui partecipano come un qualsiasi altro contenuto social. Come scrive Josh Gondelman sul Guardian, in tantissimi matrimoni, oggi, gli invitati si vogliono sostituire ai fotografi ufficiali. Al di là delle performance di ognuno, però, è bello avere una foto ricordo con gli amici da tenere nel rullino del telefono. Ultimamente, però, sono sempre di più i matrimoni in cui gli sposi chiedono di non fare foto durante la cerimonia.
Perché gli sposi chiedono di non fare foto ai matrimoni
Molte coppie chiedono che a documentare la cerimonia di nozze e il ricevimento sia soltanto il fotografo professionista che ingaggiano: un vezzo che noi comuni mortali stiamo prendendo in prestito dalle celebrities. Altre coppie, invece, ne fanno una questione di principio, per far si che gli ospiti si godano la cerimonia senza i dispositivi sempre tra le nostre mani. Uno scopo nobile, quindi, ma che non giustifica il divieto di scattare foto ai propri invitati. Come riporta il Guardian, anche i fotografi di matrimoni registrano sempre più cerimonie in cui gli sposi hanno vietato foto e video agli ospiti. Sicuramente anche gli ospiti, come per ogni evento, hanno la pressione di performare di dover esibire il divertimento via social.
Tuttavia, il trasformare la cerimonia in un mega contenuto social e non poterne avere nemmeno un ricordo sono due estremi opposti come racconta Josh Gondelman: non è facile riuscire a contattare il fotografo ufficiale per chiedere delle foto e spesso gli sposi conservano le foto del grande evento per poi tirarle fuori in cene o feste per una grande proiezione collettiva (molto primi anni Duemila). Il proibizionismo non ha mai aiutato nessuno, quindi sarebbe più saggio attenersi semplicemente alle regole basilari del vivere civile, senza brandire gli smartphone come armi durante la funzione, che sia religiosa o civile.
Gli invitati riescono da soli a capire quando sia opportuno o meno trasformarsi in aspiranti content creator senza che il divieto della coppia impedisca loro di fare anche solo una foto. Come riporta il Guardian, sono soprattutto i baby boomer, dunque le persone nate tra gli anni Cinquanta e Sessanta, a non capire il contesto e il fatto che non è necessario fotografare ogni singolo istante. Sì, i sessantenni o i cinquantenni sono agguerriti fotografi o improvvisati videomaker molto più degli invitati più giovani.