Perché Mahmood ha indossato un passamontagna con le corna nel backstage di Sanremo
Mahmood è stato tra i grandi protagonisti della 74esima edizione del Festival di Sanremo, a cui ha partecipato con il brano Tuta Gold. Nonostante si sia classificato "solo" al sesto posto, non può che ritenersi soddisfatto di questa esperienza alla kermesse canora, basti pensare al fatto che ad oggi la sua canzone è tra le più ascoltate al mondo su Spotify. Sulle sue apparizioni sul palco dell'Ariston sappiamo praticamente tutto, dalla sfilata sul green carpet col corsetto alla finale con i pantaloni di paillettes dorate, ma com'è stato davvero il suo Festival? Ecco le foto inedite del dietro le quinte che lui stesso ha postato sui social.
Il messaggio di Mahmood dopo Sanremo
Al motto di "Solo grazie", Mahmood ha postato sui social alcuni scatti inediti del backstage sanremese. L'obiettivo? Non solo mostrare riconoscenza a tutti i membri dello staff ma anche rivelare com'è stato davvero il suo Sanremo. Ad attirare le attenzioni dei fan è stata una foto in particolare, quella in cui abbraccia l'assistente Pandora Wolf in versione casual. Niente tacchi, trasparenze o top scollati, ha sfoggiato maglioncino rosa portato sopra una camicia a quadri e un paio di jeans sfumati sui toni del pink. A fare la differenza è stato il copricapo: un passamontagna in maglia decorato con delle originali "corna".
Perché Mahmood ha indossato il passamontagna con le corna
Gli appassionati di moda avranno sicuramente riconosciuto il passamontagna di Trippat, il copricapo diventato in pochi mesi il più amato dalle star, da Noemi a Fiorello, fino ad arrivare a Madonna. Per quale motivo anche Mahmood lo ha indossato a Sanremo? Da sempre appassionato di mode e tendenze, non poteva che seguire anche questa mania iper-contemporanea. La creazione fa parte di una collezione handmade lanciata da Laura e Ludovica De Luca, due sorelle adolescenti di Napoli che, prendendo ispirazione dalle maschere con le corna tipiche del folklore giapponese, hanno dato vita a un accessorio glamour diventato simbolo di inclusività. Chi meglio di Mahmood avrebbe potuto portare un messaggio simile al Festival?