Perché Balenciaga ha dovuto ritirare la campagna di Natale (con tanto di scuse)
Che Demna Gvasalia, stilista di Balenciaga, sia un maestro della provocazione artistica, è noto a tutti. Che sia costretto a scusarsi, invece, è una novità assoluta. In questi giorni convulsi per il fashion business – tra la chiusura del brand di Raf Simons e l'addio di Alessandro Michele a Gucci – anche Balenciaga deve fronteggiare una buona dose di guai. La casa di moda è finita nell'occhio del ciclone per via di una pubblicità, Balenciaga Gift Shop, dove comparivano bambini abbracciati a orsacchiotti con cinghie e catene di chiara ispirazione bondage.
La campagna virale con bambini e orsacchiotti fetish
Balenciaga non crea solo vestiti e accessori: ha anche una linea di design per la casa, Objects, che è stata recentemente ampliata in vista dei regali di Natale. Per promuovere le idee regalo la casa di moda spagnola ha realizzato una campagna scattata da uno dei fotografi più celebri al mondo: Gabriele Galimberti, premiato con il World Press Photo nel 2021. La sua firma stilistica è la moltitudine di oggetti che circonda i protagonisti. Anche nella campagna di Balenciaga il concetto di base è simile: bambini che giocano in salotto circondati dagli Objects di Balenciaga. Peccato che molti abbiano giudicato le scelte inopportune: collari? Cinghie vicino a un bambino?
Le scuse di Balenciaga
A peggiorare la situazione è stato un dettaglio: i bambini della campagna giocano con un peluche "bondage", il Plush Bear, apparso in passerella durante la sfilata Spring/Summer 2023. Nonostante non sia ancora in vendita, ha già mandato su tutte le furie gli utenti che hanno commentato negativamente sui social l'associazione tra infanzia e oggetti fetish. Le proteste hanno costretto il brand a ritirare la campagna, cancellando le immagini.
Sull'account Instagram di Balenciaga oggi compare solo un messaggio di scuse: "Ci scusiamo con quanti si siano sentiti offesi dalla nostra holiday campaign – si legge tra le Instagram Stories – Abbiamo rimosso la campagna da tutte le nostre piattaforme. Lo zainetto Plush Bear non avrebbe mai dovuto essere ritratto tra le mani di un bambino”.
Tra chi sostiene che la fotografia d'autore dovrebbe essere libera e provocatoria e i genitori inferociti che la bollano come "disgustosa", Balenciaga ha scelto la via della prudenza eliminando la campagna e chiedendo scusa sui social: "Condanniamo fermamente ogni forma di violenza e abuso sui bambini".