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Sfilate Primavera/Estate 2025

Pavillon des Folies, prima sfilata di Alessandro Michele per Valentino: la bellezza della fragilità

Pavillon des Folies segna il debutto di Alessandro Michele alla guida di Valentino: ha presentato la collezione Primavera/Estate 2025 alla Paris Fashion Week. “Siamo creature fragili – ha spiegato – esposte costantemente al senso del limite. Camminiamo in punta di piedi su specchi che si infrangono sotto il peso del nostro incedere. Non c’è passo che non rischi l’inciampo, la caduta. Non c’è respiro che non porti con sé l’ombra della vulnerabilità”.
A cura di Giusy Dente
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Rivoluzionario, alla costante ricerca del significato più che della bellezza tradizionalmente intesa. Non a caso, nella Filosofia del Reincanto, libro scritto a quattro mani con Emanuele Coccia, lo stilista Alessandro Michele esplora la moda in chiave filosofica, definendola: "Il luogo in cui le forme si aprono alla loro esistenza più libera". Per Alessandro Michele quello che conta è la narrazione, è la storia che un vestito può raccontare, è il significato che si nasconde tra le sue pieghe e i suoi ricami, tra le sue forme quindi. La moda diventa una conversazione con la vita stessa, è strumento di conoscenza del mondo e di noi stessi, diventa un dialogo libero da sovrastrutture, preconcetti e stereotipi. Lo stilista, reduce da una lunga esperienza con Gucci e ora Direttore creativo da Valentino, ha portato in passerella la collezione Primavera/Estate 2025.

Il debutto ufficiale di Alessandro Michele da Valentino

Pavillon Des Folies segna il debutto ufficiale di Alessandro Michele alla guida di Valentino. Lo stilista ha presentato la collezione Primavera/Estate 2025 nel corso della Paris Fashion Week, al 21 di Avenue de la Porte de Chatillon, nel 14esimo arrondissement. Erano presenti alla sfilata tanti amici del designer e della Casa di Moda: Damiano David, Alessandro Borghi, Emma Mattone, Carla Bruni, Jared Leto, Harry Styles e tanti altri ancora. L’invito era la copertina di uno spartito con una musica composta appositamente per lo show. "Bisogna gioire" canta una voce femminile, dall'inizio alla fine dello show.

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La Primavera/Estate 2025 è la prima sfilata da quando ha ereditato il ruolo di Direttore Creativo da Pierpaolo Piccioli, subentrandogli alla guida della Casa di Moda. A giugno, del tutto a sorpresa, ha dato un'anticipazione del suo lavoro mostrando la collezione Pre-Spring 2025 ribattezzata Avant les Débuts, linea composta da ben 171 look che hanno permesso di sbirciare all'interno della creatività del designer, per la prima volta al servizio di Valentino dopo la lunga carriera da Gucci (dove al suo posto è subentrato Sabato De Sarno).

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Tra pellicce che ornano borse e abiti, piume, balze, un tripudio di paillettes e tanto pizzo (che torna anche sui collant), la sfilata Primavera/Estate 2025 esalta i codici che in questi decenni hanno reso iconico Valentino, sinonimo di eleganza e classe. I fiocchi fanno da filo conduttore della sfilata, dove non poteva mancare il simbolo per eccellenza della Maison: il rosso. Alessandro Michele fa proprio quel mondo, ma porta la sua visione, quel tocco poetico contemporaneo che lo accompagna sempre. Ecco quindi le frange sulle borse, i turbanti e le velette, i guanti trasparenti, le collane di perle e i look genderless.

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Le creature fragili di Alessandro Michele

Alessandro Michele ci porta in un'ambientazione notturna dalle luci soffuse: sembra una soffitta semi abbandonata. Ci sono tende bianche alle pareti e le modelle sfilano tra paralumi e mobili d'epoca coperti da tessuti. La passerella è fatta di vetri rotti, le crepe assumono quasi l'aspetto di costellazioni nel loro allargarsi a terra. Non a caso il tipico rumore che i vetri fanno quando si frantumano serpeggia anche tra le note della musica di sottofondo. Fragilità, precarietà, frattura: Alessandro Michele ci mette davanti ai nostri limiti, ma ci dice che è accogliendoli e sfidandoli che possiamo trovare un significato, un senso, sia a noi stessi che alle nostre vite. Le creature fragili di Alessandro Michele raccontano la bellezza, ne diventano il simbolo, camminando sui vetri rotti dell'esistenza, così fuggevole e instabile: ci dicono che c'è bellezza e senso anche lì.

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Giornalista dal 2018, laureata in Lettere ed Editoria e Scrittura, consegue al termine degli studi universitari il master in Critica giornalistica presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico di Roma. Qui, oltre a portare avanti la formazione accademica e a fare esperienze di redazione, coltiva la passione per la radiofonia, collaborando con emittenti web e seguendo corsi di dizione e conduzione. Attualmente a Milano scrive per Fanpage.it, nell'area Stile e Trend, occupandosi prevalentemente di storie e interviste, questioni di genere, storie di donne.
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