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Parthenope vestita coi gioielli del Tesoro di San Gennaro: il costumista racconta come è nato l’abito

Carlo Poggioli è il costumista di Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino, e a Fanpage.it ha raccontato com’è nato l’abito gioiello ispirato al Tesoro di San Gennaro, quello che la protagonista ha indossato nella scena finita al centro delle polemiche.
A cura di Valeria Paglionico
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Parthenope è il nuovo film di Paolo Sorrentino che ha sbancato al botteghino in poco più di una settimana dall'arrivo al cinema. Sullo sfondo di una meravigliosa Napoli, da Palazzo Lauro che dà sul mare di Posillipo alle stradine del centro storico, il regista racconta la vita della protagonista Parthenope, intrecciando l'imprevedibilità dell'amore, la tragedia della perdita, la spensieratezza della giovinezza e la leggenda della sirena che ha dato i natali alla città di Napoli. Tra le scene più discusse c'è quella realizzata nel Duomo (in realtà la location scelta per le riprese è la chiesa dei Girolamini), un mix di sacro e profano in cui Parthenope intrattiene rapporti intimi col vescovo Tesorone (Peppe Lanzetta) vestita unicamente dei gioielli del Tesoro di San Gennaro (naturalmente una loro riproduzione). A Fanpage.it il costumista del film Carlo Poggioli ha raccontato le ispirazioni e il lungo lavoro nascosto dietro la creazione del vestito gioiello simbolo della bellezza e della sensualità di Parthenope.

Come è nato l'abito gioiello di Parthenope

Carlo Poggioli è il costumista del film Parthenope e per la realizzazione degli abiti indossati dai protagonisti del film ha lavorato a stretto contatto con Paolo Sorrentino. Tra i look più spettacolari e d'impatto non può che esserci quello che Parthenope, alias Celeste Dalla Porta, sfoggia tra le stanze "segrete" del Duomo di Napoli, per la precisione nella scena in cui cede al fascino e alla "sfacciataggine" di Tesorone dopo essersi lasciata ammirare coperta solo di pietre e perle ispirate chiaramente ai gioielli del Tesoro di San Gennaro.

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Intervistato da Fanpage.it, Carlo Poggioli ha spiegato come è nato quel look gioiello finito al centro delle polemiche. "Questa idea di fare un abito gioiello era stata scritta da Paolo Sorrentino nella sceneggiatura ed è sempre stata molto chiara: Tesorone (Peppe Lanzetta) avrebbe voluto vedere Parthenope vestita proprio in quel modo. Siamo partiti dai gioielli presenti nel museo del Tesoro di San Gennaro, ci siamo documentati e poi c'è stata un'invenzione per comporli, per farli stare addosso al corpo dell'attrice", ha spiegato il costumista.

Il bozzetto di Carlo Poggioli
Il bozzetto di Carlo Poggioli

I gioielli del Tesoro di San Gennaro che hanno ispirato l'abito di Parthenope

Carlo Poggioli ha spiegato che si tratta di un abito fatto a mano e su misura che ha richiesto un lunghissimo lavoro tra prove e realizzazione vera e propria. Le sue parole sono state: "È stato fatto tutto da zero, pezzo per pezzo, un lavoro molto lungo, anche perché la sistemazione per far mantenere i gioielli addosso non è stata facile. Abbiamo dovuto costruire delle basi con una certa estetica per far funzionare tutto sul corpo di Celeste. Le croci sono state fatte appositamente, sono state costruite una per una e poi unite con le perle e con le pietre".

La collana di San Gennaro
La collana di San Gennaro

Come evidente anche dai bozzetti che il costumista ci ha fornito in esclusiva, la parte inferiore del vestito si ispira in modo evidente alla collana di San Gennaro custodita nel Museo del Tesoro di Napoli, un simbolo di fede e devozione, nonché il gioiello più prezioso al mondo. Diamanti, rubini e smeraldi si intrecciano a oro massiccio e croci di zaffiri: la leggendaria collana è stata realizzata grazie ai doni di re, regine e nobili che, in occasione della visita alla città partenopea, hanno voluto lasciare un simbolo del loro rispetto e della loro devozione al Santo.

La mitria custodita nel Museo del Tesoro di San Gennaro
La mitria custodita nel Museo del Tesoro di San Gennaro

Come è nata la mitria indossata da Parthenope nel film di Sorrentino

Anche il mantello piviale e la mitria, il copricapo alto e rigido riservato a papi, cardinali e vescovi, sono stati realizzati appositamente per il film di Paolo Sorrentino. Il costumista Carlo Poggioli ha raccontato: "Il fondo della mitria, contrariamente ad altre cinematografiche che sono in feltro, ricoperte di raso e poi ricamate con pietre, ha la base decorata con della foglia d'oro. Essendo di metallo, tutte le decorazioni non sono state cucite (è impossibile cucire sul metallo) ma saldate, è stato un lavoro molto molto lungo. Abbiamo cercato di farla essere il più leggero possibile (le originali sono pesantissime), abbiamo usato una base in sughero per evitare che pesasse più di 15 kg. Aveva comunque un suo peso ma molto ridotto".

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Il segreto delle perle che girano intorno alle braccia

Il dettaglio che balza subito all'occhio quando Celeste Dalla Porta, alias Parthenope, appare sul grande schermo vestita "da Santa" è l'incredibile scintillio che emana l'abito gioiello. Le pietre usate per realizzarlo non sono preziose come quelle del Tesoro di San Gennaro (il cui valore è inestimabile): il costumista del film ha spiegato di essere andato alla ricerca di alternative ugualmente brillanti e alla fine ha deciso di collaborare con Swarovski proprio perché le pietre del brand riescono a mantenere una lucentezza tale da sembrare vere.

Una delle collane del Museo del Tesoro di San Gennaro
Una delle collane del Museo del Tesoro di San Gennaro

"Il problema è stato farle mantenere sul corpo dell'attrice. Le perle che girano intorno al braccio, ad esempio, sono state fissate con una struttura in filo di ferro". Per raggiungere il risultato finale l'abito è stato modificato per 3 volte: solo provandolo sul corpo dell'attrice il team di costumisti ha capito come farlo cadere e come ridurlo, esaltando così con estrema sensualità le forme di Parthenope ma senza rivelare nulla di "scandaloso".

Il bozzetto dell'abito gioiello
Il bozzetto dell'abito gioiello
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