Ordinary Barbie, il trend è la risposta delle donne “normali” a standard di bellezza e pressioni sociali
L'accusa che nel tempo è più volte stata rivolta a Mattel è quella di proporre un ideale di bellezza irrealistico e irraggiungibile, con la sua famosissima bambola perfetta. Nel film Barbie di Greta Gerwig c'è un riferimento a tutto questo: si menzionano le accuse rivolte all'azienda in merito agli standard proposti e alle aspettative create. C'è una critica al sistema e un parziale mea culpa del CEO (interpretato da Will Ferrell), che ammette di non essere interessato a una Barbie normale. Il trend che spopola su TikTok al grido di "Ordinary Barbie" è proprio una risposta a quei modelli di bellezza convenzionali fissati da Barbie nel corso della storia. Ma è anche una risposta alle costanti pressioni sociali che subiscono le donne.
Barbie ci ricorda che possiamo essere chi vogliamo
La bambola sin dalla sua prima comparsa è stata un enorme successo di mercato, che non ha mai conosciuto crisi. Barbie ha accompagnato l'infanzia di intere generazioni di bambini, che si sono divertiti a vestirla, svestirla, farla ballare, cucinare, guidare, cantare, insegnare, visitare, volare, dipingere, recitare. Sì, perché negli anni la bambola ha svolto davvero tutti i mestieri, anche quelli che un tempo si pensava che una donna non avrebbe mai potuto svolgere: rockstar, atleta, maestra, hostess, presidente, chef, chirurgo. È persino andata nello spazio e ha pure gareggiato alle Olimpiadi. Insomma, si parla di centinaia di carriere. Questo ha urlato forte e chiaro un messaggio: puoi diventare chiunque tu voglia.
Dimostrandosi al passo coi tempi e coi cambiamenti sociali, Mattel ha gradualmente accolto anche il bisogno di una narrazione più inclusiva, più normale e veritiera, più autentica del mondo femminile, in cui potessero riconoscersi davvero tutte le donne e tutte le bambine. Ecco perché si sono aggiunte nell'universo Barbieland anche bambole con disabilità, con fisicità diverse da quella tradizionalmente magra e longilinea, con colori diversi di pelle e capelli. L'ultima new entry è stata la Barbie con sindrome di Down, nata per rappresentare e celebrare la diversità.
La bellezza della normalità
Nel film è affidato al personaggio dell'adolescente Sasha (interpretato da Ariana Greenblatt) il compito di dare voce alle critiche nei confronti dell'eredità culturale di Barbie, circa le aspettative che ha creato sui corpi delle donne. Invece il monologo femminista di America Ferrera spiega la difficoltà di essere donne oggi: troppo spesso si viene sopraffatte dal senso di colpa e di vergogna di non essere abbastanza, di non fare abbastanza, di non essere "perfette" come richiesto e non all'altezza.
Il trend "Ordinary Barbie" è invece un elogio alla normalità. Il trend virale vuole ispirare le donne ad abbracciare il loro sé naturale e a celebrare chi sono senza farsi schiacciare dalle aspettative. È un inno all'essere semplicemente se stessi, senza pensare a stereotipi e convenzioni, senza farsi ingannare dall'ideale della perfezione: madre perfetta, studentessa perfetta, moglie perfetta, lavoratrice perfetta. L'invito è a guardarsi con occhi più amorevoli, evitando il confronto con le sfavillanti vite altrui che vengono sfoggiate sui social, dove tutto è privo di difetti, ombre e sbavature. Ordinary Barbie è bellissima così com'è.