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Miuccia Prada non si chiama così: il vero nome della Signora della moda italiana

Quella che oggi è conosciuta a tutto il fashion system come Miuccia Prada in realtà nasce con un altro nome, che verrà cambiato negli anni Ottanta e legato indissolubilmente alla Maison italiana.
A cura di Annachiara Gaggino
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Miuccia Prada
Miuccia Prada

La Fashion Week di Milano è iniziata e tra gli appuntamenti più attesi per la giornata di oggi c'è sicuramente la sfilata di Prada. La Maison milanese nata come marchio di valigeria nel 1913 ha a capo una delle donne più affascinanti e interessanti del panorama globale: Miuccia Prada, che si è di recente raccontata in un'intervista per Vogue svelando di avere un passato da sessantottina. "Il mio lavoro e le mie posizioni politiche non sono facilmente conciliabili. È la mia più grande contraddizione", ha affermato la designer. E se ora è conosciuta e ammirata a livello internazionale ed è considerata una delle donne più influenti al mondo, all'inizio il suo nome non era così altisonante, non solo perché non era ancora diventata la Signora della moda italiana, ma anche perché Prada era il cognome del nonno materno.

Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli
Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli

Come si diventa Miuccia Prada

Maria Bianchi nasce a Milano nel 1948, un nome abbastanza anonimo per una donna che di anonimo non aveva assolutamente nulla. Il padre era Luigi Bianchi, un produttore di macchinari, mentre la madre Luisa Prada, figlia di uno dei fondatori dello storico negozio in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, Fratelli Prada. La storia di Miuccia Prada, infatti viene scritta molto prima del 1948, e inizia già nel 1913 quando Mario e Martino Prada aprirono la boutique di valigeria nel Salotto di Milano importando bagagli inglesi. Il marchio iniziò a produrre oggetti di pelletteria e divenne fornitore ufficiale di Casa Savoia nel 1919.

Miuccia Prada
Miuccia Prada

Mario Prada morì quando Miuccia Prada aveva solo dieci anni, e sembra che nei suoi piani non ci fosse l'ingresso della nipote in azienda, in quanto sosteneva che le donne non dovessero lavorare; ma le redini dell'impresa passarono nelle mani della figlia Luisa Prada, in seguito al rifiuto del fratello di lei di continuare il business di famiglia. Nel frattempo Maria Bianchi si dedica agli studi di scienze politiche, si ribella ai dettami borghesi imposteli dalla sua educazione unendosi a proteste e cortei, entra nel Partito Comunista, ma vestita rigorosamente Saint Laurent; entrerà a far parte dell'azienda nel 1970 assumendone la direzione nel 1978. Per rendere Prada quello che è oggi, però, era necessario legare il marchio al suo leader, creando il mito di Miuccia Prada. Per prendere il cognome del nonno materno, la designer si fece adottare negli anni Ottanta da una sorella nubile di sua madre, mentre Miuccia deriva dal soprannome che le venne dato da bambina, con diminutivo Miu Miu che utilizzerà successivamente dare vita all'omonimo brand.

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