Milano Moda Uomo, Luca Larenza: “Le relazioni umane? Fondamentali. Da Napoli si fugge ma si torna sempre”
La Milano Fashion Week Men's Collection si avvia alla sua conclusione: tra i nomi da tenere d'occhio della giornata di lunedì 20 c'è Luca Larenza, designer che affonda le radici a Napoli ma con una vocazione internazionale. La collezione Primavera/Estate 2023 è un ritorno all'adolescenza e alla sua leggerezza, rappresentata da camicie a righe, polo colorate e bermuda. A Fanpage.it Luca Larenza racconta il suo percorso e le sue ispirazioni, da Luca Guadagnino alla città di Napoli, che definisce "il luogo dell'eterno ritorno, da cui si fugge ma si torna sempre".
Raccontaci la collezione Primavera/Estate 2023: quali forme, colori e ispirazioni sono presenti?
Per la maglieria dai colori brillanti ho pensato a tagli e modelli fluidi, senza genere. L'emblema della collezione sono le polo in seta e lino con il punto a rete e la maxi tasca per gli occhiali da sole. I pantaloni cargo in drill di cotone spesso caratterizzati da vestibilità morbide, sono molto adatti alle escursioni ma allo stesso tempo chic. L'ispirazione viene in parte dai film di Guadagnino, poi alla spensieratezza dell'adolescenza e ai deja-vù che ci riportano ad essa. La moda deve continuare a trasmettere messaggi positivi.
Come è nato il tuo brand e a chi si rivolge?
Il brand è stato lanciato ufficialmente nel 2011, il target di riferimento è l'uomo a cui piace rompere la monotonia del classico guardaroba maschile, aggiungendo colore e sofisticatezza. Qualcuno lo ha definito "Formale Irriverente"
La scorsa collezione primaverile era ispirata al viaggio, con influenze mediorientali… l'uomo di Luca Larenza è cittadino del mondo?
Assolutamente si, è un instancabile globetrotter.
Durante l'ultima MFW hai aperto le porte dell'atelier al pubblico con la formula "Meet Luca": lo farà di nuovo?
Certo, il periodo che abbiamo vissuto ci ha spinti a cercare nuovi modi e format di comunicare e di presentare i prodotti, quindi ben vengano le novità.
La moda deve ritrovare il contatto con il suo pubblico?
Assolutamente si, nel nostro lavoro le relazioni umane sono fondamentali, certo, il digital facilita e accorcia le distanze, ma deve essere un supporto, non sostituire del tutto i rapporti interpersonali.
Il legame con le radici è centrale nel tuo lavoro, cosa rappresenta Napoli per lei?
L'eterno ritorno, il luogo da cui si fugge ma poi si ritorna sempre. Oltre ad essere una fonte continua di ispirazione.
Dopo la pandemia il lavoro siamo diventati tutti un po' nomadi digitali: il suo rifugio creativo è a Milano o al Sud?
Direi al Sud, dopo la fase di ricerca che realizzo a Milano o in giro per il mondo, seleziono i materiali scelti e li porto a casa per tracciare le basi delle mie nuove collezioni. Se lavoro su progetti esterni invece mi risulta più facile restare fisso nel mio studio di Milano.